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Regione Piemonte, varato il piano per il trasloco da piazza Castello al grattacielo

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La Regione Piemonte si sposta ufficialmente da Piazza Castello, verso il grattacielo, ma senza vendere il palazzo. Nel 2023 le sedi di proprietà saranno lasciate libere e la Regione sta pensando ad un fondo immobiliare a cui destinare la gestione delle sedi di proprietà. Quasi 3mila dipendenti traslocheranno nel grattacielo di Fuksas.

Il presidente della Regione Alberto Cirio, tra quelli che saranno trasferiti, ha dichiarato che il loro primo obiettivo è quello di finire il grattacielo il prima possibile. È necessario finire l’impresa per sanare l’orgoglio dell’amministrazione pubblica e piemontese. Il presidente sarà il primo a traslocare e di esempio per coloro che, successivamente, saranno indotti a spostarsi. Tra questi i membri della giunta e i dipendenti.

Prima di Cirio, l’ex presidente Sergio Chiamparino, aveva addirittura messo in vendita il civico 165 di Piazza Castello, tanto era sicuro del trasloco al grattacielo. Conseguentemente a questa decisione, tre cordate avevano manifestato in favore di un riutilizzo diverso della sede. Alla fine, trionfando il centrodestra, il progetto si era interrotto sul nascere.

Cirio non è intenzionato a vendere e dichiara che anche nei paesi intorno tutti sono consapevoli di questa decisione. Nelle scorse settimane, infatti, aveva avviato una trattativa con Invimit Sgr, la società di gestione del risparmio, partecipata interamente dal ministero dell’Economia e delle Finanze.

Il progetto di spostamento di spostamento delle sedi della regione Piemonte da piazza castello al grattacielo: i dettagli

Un fondo immobiliare non inferiore a 50 milioni: questo è l’obiettivo ultimo. In questo fondo confluiranno non solo la sede di Piazza Castello ma anche altri edifici che saranno liberati dal trasloco nella torre.

Alcuni esempi di edifici rientranti nel progetto:

  • La palazzina liberty di via Petrarca
  • Gli uffici di via Principe Amedeo
  • Gli uffici di via Garibaldi

Alcuni tra questi immobili sono destinati alla vendita, altri saranno messi a reddito. Tra quest’ultimi la sede aulica che, stimata a 40 milioni in caso di vendita, potrebbe fruttare meglio se affittata.

Il trasloco nel grattacielo resta una questione fondamentalmente finanziaria. Infatti, negli anni 2000, ci furono diverse motivazioni che portarono alla stesura del progetto. Tra queste il prestigio di avere una sede verticale e il risparmio sull’affitto sugli affitti delle sedi.

Ad oggi la Regione paga 7 milioni l’anno per le locazioni, anche se alcune nel tempo sono state dimesse.

Secondo gli esperti, anche se il canone sarà più alto da momento in cui il palazzo sarà disponibile, l’operazione avrà comunque un saldo positivo. Il canone sarà versato all’Ati finanziaria, guidata da Monte dei Paschi.

I costi di costruzione, invece, sono stati sostenuti, fino a questo momento, dalle banche con l’obbligo da parte della Regione di saldare il debito nei successivi vent’anni. Nel tempo sono passati dalla cifra iniziale che ammontava a 209 milioni agli odierni 236 milioni.

La Regione ha previsto di risparmiare sulle manutenzioni e sulle utenze che, nel grattacielo, saranno ridotte. La motivazione di tale previsione è dettata dalla modernità dell’edificio, dalla sua alta efficienza energetica e dai risparmi indiretti. Il traffico non sarà più un problema data la vicinanza con la metropolitana.

Sarà possibile affittare la sede della giunta regionale di piazza Castello mentre il presidente Cirio traslocherà nel grattacielo.

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