Torino, donati 100 alberi per celebrare l’indipendenza del Pakistan

Torino si tinge sempre più di verde, e ieri la Città della Mole ha visto una grande donazione di alberi da parte della comunità del Pakistan per celebrare la loro indipendenza.

Il capoluogo piemontese infatti ha da diverso tempo cominciato il cammino verso la riduzione del grigio e le aree cementate. Proprio sotto la Mole è arrivato un importante finanziamento per sovvenzionare l’installazione di alberi da parte della Comunità Europea.

Oltre a una questione estetica, a Torino tiene banca la questione dell’inquinamento: infatti è prevista la piantumazione di 70 mila alberi nella provincia per abbattere lo smog.

A Collegno invece, nella Città Metropolitana torinese, sarà creata una foresta urbana da 11 mila alberi.

Il bilancio arboreo della Città della Mole può sorridere, con 72 mila alberi piantati dal 2016 ad oggi. Il documento tiene conto dell’operato della Giunta Appendino, che sin da subito ha scelto di svoltare verso un piano green.

A questi numeri confortanti adesso andranno aggiunti ulteriori 100 alberi, donati dalla comunità cittadina pakistana.

La Comunità del Pakistan di Torino dona 100 alberi alla città per celebrare l’Indipendenza: i dettagli

L’Associazione Pakistan Piemonte ha deciso di celebrare l’indipendenza della nazione tramite una donazione arborea.

Il Pakistan infatti è diventata una nazione libera il 14 agosto del 1947. Un giorno speciale, che i cittadini che risiedono nel Piemonte non hanno dimenticato, malgrado la lontananza con la madre patria.

Per questo l’Associazione ha deciso di donare al capoluogo piemontese ben 100 alberi che si aggiungeranno al patrimonio arboreo della città.

Un gesto che, come ha sottolineato l’assessore dell’Ambiente del Comune di Torino, Alberto Unia, unisce ancor di più la Città della Mole alla comunità pakistana, molto popolosa nel territorio.

Malik Adnan Sher, presidente dell’Associazione Pakistan Piemonte, ha dichiarato che la donazione è un ringraziamento alla città di Torino, che ha così ben accolto tutti i nativi del Pakistan e i loro discendenti.