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Anche il Piemonte nella top 10 dei borghi più belli d’Italia

Da Simone Nale

Aprile 07, 2021

Anche il Piemonte nella top 10 dei borghi più belli d'Italia

In occasione dell’ottava edizione del noto programma che va in onda su Rai Tre nel giorno di Pasqua, anche il Piemonte trova un posto nella classifica dei 10 Borghi più belli d’Italia.

La medaglia d’oro è andata al celebre comune calabrese di Tropea, che anche quest’anno si conferma come una delle località più suggestive del Bel Paese.

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Ma a tenere alta la bandiera del Piemonte troviamo l’ottimo risultato del borgo di Cocconato, in provincia d’Asti, che si aggiudica il decimo posto nella classifica dei “Borghi dei Borghi” di Rai Tre.

Soprannominato “la Riviera del Monferrato” il comune astigiano entra ad ogni modo nella graduatoria nazionale presentata da Camilla Raznovic, che durante l’occasione ha raccontato la località tra storia, cultura e tradizioni centenarie.

Per quanto a questi livelli di bellezza paesaggistica non conti arrivare primi o decimi, questa è la top ten di Borgo dei Borghi:

  1. Tropea (Calabria)
  2. Baunei (Sardegna)
  3. Geraci Siculo (Sicilia)
  4. Albori (Campania)
  5. Grottammare (Marche)
  6. Campli (Abruzzo)
  7. Malcesine (Veneto)
  8. Pietramontecorvino (Puglia)
  9. Corciano (Umbria)
  10. Cocconato (Piemonte)

Il valore aggiunto del concorso, per il Comune guidato dal sindaco Umberto Fasoglio, sarà sicuramente l’ingresso in un circuito promozionale che porterà grande visibilità a un borgo piemontese che, nonostante la Pandemia, ha continuato a investire sul turismo in vista della ripresa.

Anche il Piemonte nella top 10 dei borghi più belli d'Italia

La Storia di Cocconato

Nato presumibilmente in epoca romana, il nome del Comune di
Cocconato troverebbe il suo origine nella parola latina “cum conatu”, che indica lo sforzo che si doveva compiere per raggiungere la collina su cui si erge il paese.

Il vicino abitato di Marcellina testimonia il passato romano del borgo, al quale è legato la leggenda locale della Pietra Cagnola.

Un effige d’oro massiccio a forma di cane, che si riteneva avesse il potere di rendere fertili i campi sottostanti la collina.

Con la caduta dell’Impero Romano, i territori piemontesi dovettero subire ripetutamente le incursioni dei barbari, che di certo non risparmiarono il piccolo comune.

Proprio durante uno degli attacchi, mentre la popolazione si rifugiava sulla cima della collina, la Pietra e un busto dell’imperatore vennero gettati in un pozzo, dove potrebbero ancora oggi essere nascosti.

Ciò nonostante la storia del borgo astigiano è strettamente collegata con quella della sua Casata regnante, i Conti dei Radicati.

La famiglia comitale di origine franco-manfredinga ottenne il feudo di Cocconato verso la fine del X secolo.

Essi furono in grado di renderlo uno stato autonomo, capace di garantirsi una propria giurisdizione sui territori circostanti, fino al passaggio sotto il controllo della diocesi di Vercelli.

Tormentato dagli scontri fra Guelfi e Ghibellini nel Basso Medioevo, nell’età moderna il feudo si trovò più volte conteso tra i francesi e i tedeschi imperiali, a tal punto che il Castello venne quasi interamente distrutto con le mine e vi rimase solo la torre merlata.

Il borgo finì poi nelle mani dei Savoia, che nei secoli avvenire cercarono più volte di difenderlo dalle mire espansionistiche dei Conti del Monferrato, per poi entrare ufficialmente a far parte del Regno di Sardegna sotto la corona di Vittorio Amedeo II e poi nella provincia di Asti con un Piemonte ormai italiano.

(Foto tratta da Wikipedia)

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Simone Nale

Laureato in Scienze Umanistiche della Comunicazione all'Università di Torino. Appassionato di storia della televisione e nuovi media