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Il Politecnico di Torino sviluppa un nuovo ventilatore polmonare

Da Simone Nale

Marzo 31, 2021

Il Politecnico di Torino sviluppa un nuovo ventilatore polmonare

Il Politecnico di Torino si conferma per l’ennesima volta all’avanguardia della ricerca e dell’innovazione con un nuovo ventilatore polmonare.

Parliamo di un macchinario che permetterà di migliorare l’efficienza nella cura dei pazienti con gravi patologie da Covid-19. Ottimizzando l’utilizzo di una risorsa fondamentale come l’ossigeno.

Nella prima fase della Pandemia, gli ospedali avevano sofferto una grande mancanza di equipaggiamenti validi. Servivano innovazioni per contrastare le insufficienze respiratorie causate dall’infezione del virus.

Pertanto, la scarsa disponibilità di mezzi di supporto adeguati, ha spinto gli operatori sanitari a trovare soluzioni alternative alle probelmatiche.

Le strategie impiegate per la gestione dei pazienti sono state molte e variegate.

Ma quella verso cui molti ospedali si sono indirizzati da subito è stata la ventilazione non invasiva a pressione continua. Una pratica che tutti noi abbiamo imparato a conoscere come CPAP.

Quest’ultima infatti si è rilevata la più efficace per supportare il ciclo di respirazione spontanea del paziente.

Inducendo in continuazione una miscela di aria e ossigeno in modo da mantenere un pressione positiva costante e sufficiente a tenere aperte le vie aeree e gli alveoli polmonari.

Ma anche questo dispositivo a lungo andare ha mostrato le prime criticità.

Di fatto consumava, e consuma tuttora, un’elevata quantità d’aria compressa ed ossigeno che ripetutamente rischia di mettere in crisi gli impianti di distribuzione di gas medicali.

Per questa ragione infatti, il Politecnico di Torino e l’azienda APR di Pinerolo hanno lavorato insieme per realizzare un ventilatore polmonare più efficiente, sicuro e sostenibile: il DIVOC (Device for non-Invasive Ventilation with low Oxygen consumption in absence of environmental Contamination).

Uno strumento adibito all’assistenza del respiro che sfrutta una tecnologia di ventilazione non invasiva e a continua pressione positiva.

Il Politecnico di Torino sviluppa un nuovo ventilatore polmonare
Il Politecnico di Torino sviluppa un nuovo ventilatore polmonare

Adesso bisognerà attendere il brevetto

Sviluppato dalla collaborazione tra il PolitoBioMed Lab, il PasTIss (Parco delle Tecnologie Innovative per la Salute, Infrastruttura di Ricerca cofinanziata dalla Regione Piemonte) e l’azienda APR di Pinerolo, già attiva nel settore aerospaziale con la progettazione di dispositivi fluorodinamici.

Il ventilatore polmonare è stato proposto per la registrazione di un brevetto. L’equipaggiamento viene lanciato in co-titolarità con il Politecnico di Torino, APR e i dottori Marco Cavaglià e Carlo Oliveri dell’Asl di Vercelli.

L’immediato impiego di questa nuova tecnologia potrebbe portare enormi vantaggi agli ospedali di tutto il Piemonte. Una novità che potrebbe presto essere adottata nelle strutture di tutta Italia.

Il DIVOC è infatti indipendente dai sistemi di distribuzione dei gasi medicali e riuscirebbe a risolvere diverse problematiche riguardo ai CPAP tradizionali.

Questi necessitano di elevate quantità di arie e ossigeno. Inoltre, disperdono facilmente nell’aria quantità di aerosol ricco di agenti patogeni e hanno un alto livello di rumorosità.

Ma il nuovo casco polmonare è in grado di lavorare con un ridotto consumo di ossigeno e aria compressa, grazie alla presenza di un piccolo ventilatore elettrico che pressurizza la chiusura del circuito di ventilazione.

Inoltre permette di eleminare la dispersione ambientali di particelle contaminanti, garantendo al contempo una buona confortevolezza al paziente sia in termini di rumore che in termini di temperatura e umidità dell’aria respirata.

(Foto tratta da Poliflash Magazine)

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Simone Nale

Laureato in Scienze Umanistiche della Comunicazione all'Università di Torino. Appassionato di storia della televisione e nuovi media