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Italvolt: la prima gigafactory d’Italia nascerà nell’ex polo Olivetti

Da Simone Nale

Febbraio 19, 2021

Italvolt ex polo industriale Ivrea

Dopo quasi un ventennio di continue riconversioni, la storica fabbrica Olivetti di Scarmagno lascerà il posto a quella che molti definiscono la più grande gigafactory d’Europa.

Il Piemonte, ma specialmente il Canavese, ospiterà quindi il nuovo impianto della Italvolt.

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La startup fondata dall’imprenditore svedese Lars Carlstrom ha selezionato proprio l’ex zona industriale alle porte di Ivrea per costruire la prima gigafactory in Italia.

Un impianto industriale immenso dedicato esclusivamente alla produzione e allo stoccaggio di batterie agli ioni di litio per veicoli elettrici.

Il vecchio complesso industriale della Olivetti, attualmente proprietà del Fondo Monteverdi, è stato scelto per le sue caratteristiche tecniche e i vantaggi geografici che offre.

Il polo industriale si trova infatti a pochi metri di distanza dal casello dell’autostrada A5 Torino-Aosta che collega facilmente il comprensorio sia con Ivrea che con il capoluogo piemontese.

Parliamo di un’area di circa un milione di metri quadrati, che nel corso degli anni ha subito un progressivo degrado, culminato con l’incendio del 2013.

Si può dire che il declino sia proprio avvenuto con il graduale abbandono della produzione dei personal computer che fece la fortuna dell’azienda eporediese.

Tra gli anni ’60 e il 1996, il polo industriale di Scarmagno è stata la sede della divisione pc della Olivetti.

Al suo interno infatti si produceva la “Programma 101”, il primo personal computer della storia, così come molti altri modelli che oggi si possono trovare al Museo e all’Archivio storico Olivetti di Ivrea.

Il Piemonte si riconferma quindi la prima regione d’Italia nella produzione automotive

Il forte legame tra la Regione e il suo tessuto produttivo è un’altra delle tante scelte che hanno portato la Italvolt a costruire la nuova gigafactory nell’ex polo Olivetti di Scarmagno.

Il sostegno delle amministrazioni locali e delle associazioni di categoria ha convinto l’azienda britannica a preferire il Piemonte a scapito della Campania e della Calabria.

La Regione è in grado di accogliere un’ottima opportunità per l’industrializzazione green, data la radicata tradizione industriale e l’eccellenza tecnologica proprio nel settore automotive.

La gigafactory della Italvolt andrà quindi a sostituire il vecchio complesso industriale entro il 2024 con un investimento pari a circa 4 miliardi di euro.

L’impianto occuperà quasi 300mila metri quadrati e all’inizio sarà in grado di sostenere una capacità di 45 GWh, per poi arrivare anche fino a 70 GWh.

Allo stesso tempo il comprensorio della Italvolt assumerà direttamente circa 4mila persone, tra operai, impiegati e tecnici.

Ma l’intero derivato potrà contare addirittura 15mila posti i lavoro complessivi, un’ottima opportunità per il rilancio economico del Canavese.

Per i prossimi anni quindi, la gigafactory progettata da Pininfarina andrà a soddisfare l’intera domanda europea di batterie.

Nel mentre invece, l’azienda Piemontese Comau appartenente al gruppo Stellantis, fornirà le tecnologie industriali e si occuperà della realizzazione del laboratorio di ricerca e sviluppo.

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Simone Nale

Laureato in Scienze Umanistiche della Comunicazione all'Università di Torino. Appassionato di storia della televisione e nuovi media