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Dal 15 febbraio la riapertura gli impianti sciistici in Piemonte, ma i dubbi sono ancora troppi

Da Simone Nale

Febbraio 10, 2021

Sestriere Torino

A pochi giorni dalla scadenza del Dpcm di gennaio, persistono ancora le incertezze sulla riapertura degli impianti sciistici per la stagione invernale in Piemonte e Valle d’Aosta.

Entrambe le regioni si preparano a ripartire e adesso si attende il 15 febbraio per il ritorno delle piste e degli impianti alpini.

La concomitanza con il Carnevale potrebbe determinare una maggiore affluenza di persone, ma per ora si attende il nuovo report settimanale del Ministero della Salute del 12 febbraio.

Che non dà per scontata la permanenza del Piemonte in zona gialla e quindi, nell’eventualità di un passaggio all’arancione, gli impianti sciistici potrebbero rimanere chiusi.

Allo stesso modo si parla anche di accessi contingentati, ma per ora non si è ancora fatta luce sul numero di persone al quale verrà garantito l’ingresso, così come non si conoscono nemmeno i parametri che lo stabilirebbero.

Quindi l’incognita rimane anche sulle vendite degli skipass, causando una situazione che al momento non trova chiarimenti neanche per quanto riguarda le vendite online.

Pista da sci Sansicario Piemonte
Dal 15 febbraio la riapertura gli impianti sciistici in Piemonte, ma i dubbi sono ancora troppi

Sperando nella riconferma della zona gialla, a guidare la riapertura degli impianti sciistici del Piemonte ci saranno quelli del Mondolè

Dal 15 febbraio riapriranno infatti le piste di Artesina, Prato Nevoso e Frabosa Soprana.

Seguiranno poi gli impianti sul Monterosa e ad Alagna, con Limone che cercherà di mettere apposto gli impianti danneggiati dall’alluvione il prima possibile.

Mentre sulla Via Lattea si potrà sciare a partire dal 20.

In Valle d’Aosta invece tutti i comprensori si sono messi d’accordo per ripartire il 17 febbraio.

Mercoledì prossimo quindi riapriranno gli impianti di sciistici di:

  • Courmayeur
  • La Thuila
  • Cervinia
  • Pila
  • Gressoney
  • Champoluc

Ma a dire il vero i dubbi sono ancora tanti, forse troppi, e a incidere su questi rimangono le perplessità sugli spostamenti tra regioni gialle.

I gestori degli impianti piemontesi e valdostani insieme all’Arpiet continuano a confrontarsi per trovare una soluzione e cercare di fare un minimo di chiarezza.

La situazione appare troppo incerta e ora si valuta la possibilità di prorogare la riapertura al 20 di febbraio, sempre tenendo d’occhio il numero dei contagi.

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Simone Nale

Laureato in Scienze Umanistiche della Comunicazione all'Università di Torino. Appassionato di storia della televisione e nuovi media