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Precipita il numero delle imprese in Piemonte nel 2020

Da Simone Nale

Gennaio 19, 2021

Negozi chiudi via Sacchi

La Pandemia da Coronavirus ha provocato il crollo del numero delle imprese in Piemonte.

Nel 2020 il numero di aziende attive nella Regione diminuisce drasticamente, tornando indietro nel tempo di almeno vent’anni.

AL momento si registrano i dati più preoccupanti:

Secondo le analisi del Registro imprese delle Camere di Commercio, nell’anno solare 2020 in Piemonte sono nate 20.942 nuove aziende, il 19,4 % in meno rispetto all’anno scorso.

21.913 invece sono state le imprese che hanno dovuto chiudere la propria attività nel 2020.

Stiamo parlando principalmente di piccole e medie aziende che determinano un saldo negativo di -917 unità e alimentano la ricorrente erosione dell’imprenditoria regionale.

Il Piemonte ospita il 7,0% delle imprese nazionali e al momento occupa il settimo posto nella classifica delle regioni italiane.

La Pandemia ha aumentato l’incertezza nel panorama imprenditoriale, paralizzando l’intero tessuto del territorio.

Gli imprenditori non scommettono su nuove iniziative, e allo stesso tempo non hanno certezze sulla durata dei provvedimenti riguardo al lavoro e sul tema dei ristori messi in atto dal Governo.

Il resoconto del 2020 tra le nuove aperture e le cessazioni presenta un tasso di crescita di -0,23%.

Un dato in controtendenza rispetto alla media nazionale del +0,32%.

Ciò nonostante, la Città di Torino conclude l’anno con un bilancio migliore rispetto a quello delle altre province, del +0,16%.

Per quanto negativi possano essere stati gli effetti della Pandemia, al momento si attende il primo trimestre del 2021 per scoprire l’effettiva entità dei danni.

Invece, nell’analisi dell’andamento dei settori, il commercio registra un tasso del -1,04%.

L’industria e l’agricoltura d’altro canto mostrano un ribasso più marcato, rispettivamente del -1,46% e del -1,47%.

La Pandemia in Piemonte ha causato una vero e proprio crollo dell’imprenditoria regionale

Come viene evidenziato dal rapporto di Unioncamere, le imprese ufficialmente registrate a fine 2020 diminuiscono drasticamente fino a toccare i numeri di ben oltre 20 anni fa.

I dati sono più preoccupanti che mai e per ora bisogna solo aspettare la fine del primo trimestre del 2021 per conoscere le effettive dimensioni dei danni causati dalla pandemia.

La situazione è grave e le imprese sopravvissute hanno bisogno al più presto di urgenti misure di sostegno per tirare avanti nei prossimi mesi.

Tuttavia, per quanto riguarda la forma giuridica, si sottolinea una rilevante espansione delle società di capitale, con il +2,28%, e un calo delle società meno strutturate.

Infatti le imprese individuali sono diminuite del 0,43%, mentre le società di persone riportano un -1,87%.

Da questi ultimi dati, forniti alla compagine sociale, si evince come le società più strutturate siano le uniche al giorno d’oggi in grado di superare la situazione.

Le ditte meno strutturate si trovano inevitabilmente ad essere ‘soffocate‘ dall’attività di quelle più grandi, soffrendo maggiori perdite e presentando un tasso ‘mortalità’ maggiore proprio perché sono le più fragili.

Eppure l’Italia è un paese costituito principalmente da piccole e medie imprese, il 98% delle quali ha meno di 20 dipendenti.

Ed è proprio questa la ragione per cui i dati che stanno venendo a galla sono sempre più drammatici.

A fronte di questa situazione, Cisl Piemonte richiama la necessità di trovare al più presto una soluzione, invocando a un “Patto per il Piemonte”.

Un patto che coinvolga tutti i principali soggetti economici, istituzionali, e sociali del territorio per dare una svolta decisiva alla situazione in cui si trova il Piemonte.

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Simone Nale

Laureato in Scienze Umanistiche della Comunicazione all'Università di Torino. Appassionato di storia della televisione e nuovi media