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Slitta ancora la riapertura degli impianti sciistici in Piemonte

Da Alessandro Maldera

Gennaio 12, 2021

Via Lattea Piemonte

La riapertura degli impianti sciistici in Piemonte sarà ulteriormente spostata.

La proroga è attesa con il nuovo dpcm, i cui dettagli saranno resi noti dal Consiglio dei Ministri il prossimo 15 gennaio. Stando alle ultime indiscrezioni, le misure contenute nella nuova manovra di contegno del contagio redatta dall’Esecutivo saranno particolarmente stringenti e porteranno a ridiscutere i termini temporali.

La data di riapertura è già stata rinviata più e più volte. Mentre a settembre e ottobre circolava un certo ottimismo sul riavvio delle attività degli impianti, ci si è dovuti ricredere con il passare del tempo.

L’istituzione di zone gialle, arancioni e rosse, con una disposizione alternata dei colori in base alle situazioni delle singole regioni, ha portato a più proroghe.

Nei mesi scorsi era stata ipotizzata una stagione sciistica prolungata, che avrebbe dovuto avere inizio a inizio dicembre 2020, per poi concludersi all’inizio di aprile del 2021.

L’evolversi della situazione a livello nazionale ha costretto le rappresentanze politiche e le imprese coinvolte ad adattarsi su nuove date.

Si era pensato al 7 gennaio, all’indomani della Befana e della zona rossa a livello italiano. Dopodiché si è optato per il 18 gennaio, anche se la convinzione ha iniziato a venire sempre meno.

Impianti sciistici Piemonte
Slitta ancora la riapertura degli impianti sciistici in Piemonte

Le motivazioni del nuovo rinvio della riapertura degli impianti sciistici in Piemonte

Le ragioni di questi slittamenti sono palesi. Innanzitutto, occorre limitare la diffusione del virus, che ha ripreso a correre, vista la nuova risalita del numero dei contagiati e dei decessi.

C’è, da un lato, la volontà di ripartire al più presto, anche se occorre un sostegno alle attività di ristorazione, prese in una morsa dalla quale è difficile districarsi. Un circolo vizioso che è stato alimentato dall’interruzione della scorsa stagione sciistica e dallo stop a quella che deve ancora iniziare.

A livello economico si parla di un danno davvero enorme. Nel caso in cui gli impianti rimanessero chiusi le perdite sarebbero devastanti.

La Camera di Commercio di Cuneo e la Facoltà di Economia di Torino hanno stimato una perdita di fatturato pari a 40 milioni di euro, almeno relativamente agli impianti di Bardonecchia e della Via Lattea.

Sestriere e Via Lattea Piemonte
Slitta ancora la riapertura degli impianti sciistici in Piemonte

Il buco diventa una voragine se si parla di cifre allargate e ci si estende a tutta la regione, che perderà, in totale, qualcosa come 500 milioni di euro di fatturato. Le migliaia di operatori del settore pagherebbero il prezzo più salato di questa contrazione.

In ultima battuta c’è da tenere conto delle chiarissime dichiarazioni di Giorgio Merlo.

Il sindaco di Pragelato, in qualità di Assessore alla Comunicazione dell’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea, ha sottolineato come, in attesa del dpcm del 15 gennaio, la designazione della data del 18 gennaio pare pura utopia.

La riapertura, con il blocco degli spostamenti tra una regione e l’altra, e senza la possibilità di ricevere turisti e appassionati dall’estero, si rivelerebbe quasi controproducente.

Anzi, il giro d’affari sarebbe così contratto da impedire una ripresa efficace.

Insomma, una situazione a dir poco drammatica per un intero comparto, che rischia di restare impantanato anche negli anni a venire.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende