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Dal 27 dicembre prime dosi di vaccino anche per il Piemonte

Da Simone Nale

Dicembre 18, 2020

Vaccini Pfizer

A breve anche al Piemonte arriveranno le prime dosi del vaccino prodotto dall’azienda farmaceutica statunitense Pfizer.

Le prime somministrazioni dell’antidoto verranno effettuate a partire dal 27 dicembre, mentre per le altre 170 mila bisognerà aspettare l’inizio di gennaio.

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In attesa del V-Day stabilito dal Consiglio Europeo, avrà luogo uno dei più complessi progetti di distribuzione e logistica della storia che finalmente darà inizio alle vaccinazioni contro il coronavirus.

Il gioco di parole con lo storico evento del 1944 non è casuale data la sua importanza storica, ma allo stesso tempo non è neanche definitivo.

In effetti la prima fase vedrà la somministrazione del vaccino solo ed esclusivamente alle categorie più critiche e vitali nella lotta al coronavirus.

Le prime somministrazioni infatti riguarderanno tutto il personale delle aziende sanitarie della regione, all’incirca 120 mila persone, così come anche gli ospiti e gli operatori delle RSA piemontesi, intorno alle 75mila persone.

Ma questi numeri verranno raggiunti solo a partire dal mese di gennaio, mentre per il 27 dicembre sono in arrivo 700 dosi

600 delle quali saranno distribuite ai sei ospedali hub del Piemonte:

  • Città della Salute – Molinette (Torino)
  • Mauriziano (Torino)
  • S. Luigi (Orbassano)
  • Croce e Carle (Cuneo)
  • Maggiore della Carità (Novara)
  • SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo (Alessandria)

Le restanti 100 dosi invece, andranno alle persone anziane e agli operatori delle RSA più fragili.

Per il primo ciclo di di fornitura ed erogazione delle dosi di vaccino in Piemonte si stima la conclusione verso metà gennaio 2021.

Mentre a febbraio, inizierà poi la seconda fase di vaccinazioni, questa volta per tutta la popolazione, così come stabilito dal governo e dall’Unione Europea.

L’iniezione sarà gratuita e volontaria, ma la Regione insiste nell’invitare i cittadini a ricevere l’antidoto della Pfizer, dato che quest’ultimo è al momento la soluzione più efficace per debellare una volta per tutte l’epidemia.

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Simone Nale

Laureato in Scienze Umanistiche della Comunicazione all'Università di Torino. Appassionato di storia della televisione e nuovi media