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Prende forma la metro Bengasi a Torino: da gennaio al via con i test

Da Simone Nale

Dicembre 17, 2020

Piazza Bengasi Torino

Nel 2021 volgeranno al termine i lavori della metro Lingotto-Bengasi. Si attende l’inaugurazione per la prossima primavera

A distanza di 8 anni dall’inizio dei lavori, finalmente la metro Bengasi di Torino vedrà la luce.

Da gennaio, la tratta della metropolitana al confine sud della città sarà di fatto in funzione.

Ciò nonostante per l’apertura ufficiale bisognerà aspettare ancora qualche mese, almeno fino alla seconda settimana di aprile del prossimo anno.

Ma non dimentichiamo che con l’inaugurazione di metro Bengasi, aprirà i battenti anche la nuova fermata della metro “Italia 61“, sottostante a via Nizza e vicina al palazzo della Regione, anch’essa in fase di completamento.

Quindi il nuovo percorso della linea 1 comprenderà, a partire dalla prossima primavera le fermate Lingotto – Italia 61 – Bengasi, in questo ordine.

Al momento però manca ancora qualche rifinitura.

In attesa dei nuovi controsoffitti per le fermate, sono già state installate le scale mobili e i rivestimenti interni.

Interno stazione metropolitana di Torino

Tutti lavori, che secondo la tabella di marcia, volgeranno al termine intorno al 10 gennaio.

Da quel momento in poi, infatti, si effettueranno i dovuti test di sicurezza del tunnel, insieme al collaudo dei treni e la verifica del corretto funzionamento dell’intero sistema.

Il tutto senza passeggeri a bordo.

Successivamente, si dovrà attendere l’autorizzazione da parte della Commissione nazionale per la sicurezza e in seguito, anche quella dell’Ustif e della Città di Torino, per dare il via libera all’inaugurazione.

Un’inaugurazione che sarà la più sobria possibile.

Di fatto l’ampliamento della linea 1 della metro di Torino fino a Bengasi è costato all’incirca 60 milioni di euro.

Una spesa senza dubbio ingente, ma che alla fine servirà per migliorare il traffico e ampliare il bacino di utenza della metropolitana, si stima da 150mila passeggeri fino ai 200mila.

Ma dietro questi risultati ci sono comunque anni di ritardi nel cronoprogramma, aggravati ulteriormente negli ultimi mesi dall’emergenza sanitaria.

Il prolungamento dei cantieri ha stremato un intero quartiere dal 2012 a questa parte, causando traffico e diversi disagi.

Tuttavia la nuova fermata porterà alla riqualificazione stessa della zone in questione.

Anche grazie a un nuovo progetto di sfruttamento dell’energia cinetica dei treni, che porterà energia rinnovabile all’interno della case dei residenti del vicinato.

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Simone Nale

Laureato in Scienze Umanistiche della Comunicazione all'Università di Torino. Appassionato di storia della televisione e nuovi media