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La crisi porta al fallimento tre attività di Torino al giorno

Da Daniele Riefolo

Dicembre 10, 2020

La crisi porta al fallimento tre attività di Torino al giorno

La crisi economica legata alle restrizioni della pandemia ha portato al fallimento di tre attività al giorno nel solo comune di Torino.

I dati, forniti dal sito web del tribunale di Torino, non lasciano spazio né all’immaginazione né all’ottimismo: da luglio a settembre ci sono state ben 97 istanze di fallimento.

Un numero che segue lo spaventoso trend che ha visto andare in fumo 7 miliardi di euro di introiti di impresa.

La sigla “FL”, che implica la procedura fallimentare, è il triste specchio dell’economia devastata dalla pandemia.

Le cause del fallimento delle attività a Torino

Già i primi sondaggi, mossi dalla ConfCommercio, avevano registrato il preoccupante dato di nove locali su dieci chiusi al termine della crisi.

A rendere più allarmante il dato è la grande varietà di esercizi commerciali che hanno chiuso bottega.

La categoria più colpita è quella del settore della ristorazione.

Non mancano però Palestre, carrozzerie, cooperative sociali, bar, negozi di abbigliamento, società sportive, botteghe di artigiani e persino agenzie di investigazione privata.

I dati, però, sono destinati a crescere: solo nel mese di 50 sono previste ben 50 udienze per la chiusura delle attività.

Nel pomeriggio del 22 gennaio, inoltre, sono previste ben sette udienze fallimentari.

Nella sola provincia torinese, da gennaio a novembre, sono state registrate ben 161 cause di fallimento.

Tuttavia questo numero non tiene conto delle attività presenti nel territorio, ma registrate presso altri tribunali.

Il periodo natalizio, invece, sta aiutando le botteghe degli artigiani.

Anche se ancora in forte perdita, i bottegai hanno riscontrati leggeri incrementi della produzione che al momento permettono ad alcuni esercenti di non chiudere le proprie attività.

Tuttavia, se non verrà arginata la crisi anche i piccoli artigiani dovranno fare i conti con la fisiologica flessione post natalizia.

Al momento le industrie di export, malgrado delle significative perdite, riescono a resistere alla chiusura.

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Daniele Riefolo

Laureato in Filosofia presso l'università degli studi di Bari, ha pubblicato diversi saggi e libri fin dal 2012, Vanta diverse collaborazioni con testate locali e nazionali ed esperto di comunicazione e marketing aziendale