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Corso Regina Margherita, il corso più lungo di Torino

Da Alessandro Maldera

Novembre 16, 2020

Corso Regina Margherita Torino

E’ una delle principali arterie di comunicazione della città ed il Corso alberato più lungo: ben 8 km.

Nel cuore di Torino, corso Regina Margherita è il corso più lungo dell’intera città. Infatti con i suoi 8 km di percorrenza, corso Regina Margherita ha sempre avuto un ruolo fondamentale per la viabilità della città di Torino.

Qualcuno potrebbe sostenere che corso Francia è notevolmente più lungo e difatti detiene il record di corso più lungo d’Europa.

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Ma attraversa altri comuni come Collegno e Grugliasco. Quindi, considerando solo la città di Torino, corso Regina Margherita è decisamente il più lungo della città.

Corso Regina attraversa Torino da est ad ovest partendo dal fiume Po. Si sviluppa parallelamente ai Giardini Reali ed alle Porte Palatine, arrivando nel cuore pulsante della città: Porta Palazzo.

Poi prosegue portando chi lo transita sino alle tangenziali che conducono fuori dalla città.

Divide, di fatto, la zona Nord dal centro storico della città, delimitando il confine fra il quartiere Aurora (a nord) e il Centro storico della città (a sud).

Durante questo lungo percorso tocca diversi quartieri della città:

Da Vanchiglia ad est, attraversa il Rondò della Forca, per proseguire nel quartiere Valdocco.

Quindi, attraversa San Donato, per poi costeggiare il lato nord del Parco della Pellerina e terminare il suo percorso nell’estremo ovest della città al confine con Collegno.

Origini ottocentesche

Corso Regina Margherita di Torino è un corso molto antico: le sue origini risalgono al 1800.

Infatti nella prima metà del XIX secolo viene tracciato un nuovo viale, l’attuale corso, che arriva sino al fiume Po.

Questo avviene negli anni in cui i sovrani sabaudi sono costretti alla fuga e all’esilio dalle truppe francesi di Napoleone.

In quegli anni le porte di ingresso della città di Torino vengono demolite e la nuova rete di strade viene progettata.

In realtà esisteva già un antico viale chiamato “strada della circonvallazione” e poi Viale San Massimo e di Santa Barbara, a causa del nome di alcune sorgenti d’acqua presenti nella zona di Piazza della Repubblica.

Ma si deve all’architetto Carlo Promis il piano di ampliamento della città oltre l’antico perimetro delle mura romane, diventando nel 1861 la prima capitale d’Italia.

Intitolato alla regina Margherita di Savoia, prima regina d’Italia, il corso accompagna la città durante tutto il suo sviluppo industriale.

È curioso che sia stato dato un nome ad una via di una persona ancora in vita.

Difatti quando il corso fu intitolato alla Regina Margherita, moglie del re Umberto I salito al trono, la regina era ancora viva. Caso più unico che raro, ma non l’unico a Torino.

Anche a Paolo Sacchi venne concesso questo privilegio per aver salvato la città il 26 aprile del 1852, spegnendo eroicamente l’incendio che si era propagato all’arsenale

Un gesto per cui si decise gli intolargli l’attuale via del centro che costeggia la stazione di Porta Nuova.

La sede dei Vigili del Fuoco

Commando dei vigili del FUoco corso Regina Margherita Torino

Corso Regina Margherita di Torino è caratterizzato dalla presenza di importanti realtà industriali e non solo.

Su questo corso era presente, infatti, la vecchia sede di Vigili del Fuoco che ha mantenuto qui la sua sede principale dal 1883 al 1993, proprio su Piazza della Repubblica.

Si è trasferita diversamente nel corso degli anni: prima era la civico 126, poi spostata al 200, mentre negli ultimi anni si è trasferita al civico 330.

Per ricordare la sede storica, nel 2016, il Comune ha intitolato un’area verde ai Vigili del Fuoco, di fronte alla ex-sede, dismessa, del civico 126.

Ai due lati del portone dell’antica sede dei Vigili del Fuoco si trovano le due teste di una tra le fontane più antiche di Torino: la fontana di Santa Barbara.

Si narra che in epoca pre-cristiana la sorgente sottostante fosse molto apprezzata per le sue proprietà salutari e miracolose e si dice addirittura che ci fosse una fontana dedicata alla dea Minerva.

I bombardamenti

La notte del 13 luglio 1943 la prima incursione alleata non risparmia la città di Torino.

Gli Inglesi cominciano a bombardare, colpendo l’opificio militare, e le bombe continueranno a cadere sulla città sino al 5 aprile del 1945, distruggendo edifici, fabbriche, case, edifici pubblici, monumenti e strade.

A seguito del bombardamento su Torino, cinque locali a uso industriale furono completamente distrutti mentre il resto dell’opificio militare inutilizzabile con mura e tetti crollati.

Dopo l’armistizio l‘opificio militare venne abbandonato dai militari. Subito dopo fu preso d’assalto dagli abitanti della zona, alla ricerca di vestiario, scarpe, coperte, stoffe, ormai introvabili dopo tre anni di guerra.

Intorno a mezzogiorno dell’11 settembre, alcune pattuglie tedesche giunsero improvvisamente, sparando e lanciando granate sulla folla che stava svuotando l’Opificio: una tragedia.

Oggi l’edificio è sede dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia e dell’Associazione Nazionale Volontari di Guerra.

I mezzi pubblici

Pullman corso Regina Margherita Torino
Corso Regina Margherita, il corso più lungo di Torino

Molte sono le linee di tram ed autobus della rete GTT di Torino che percorrono corso Regina Margherita. Sedi protette poste ai lati della carreggiata centrale delimitano il percorso dei tram rispetto ai mezzi privati e ai trasporti su gomma.

Le sedi protette permettono al tram di percorrere il corso senza particolari rallentamenti, a parte quelli che si possono verificare agli incroci o in prossimità di corsie preferenziali, dove le sedi protette non ci sono.

L’utilizzo dei mezzi di trasporto permette anche di scoprire la città. Ad esempio basta una corsa sul tram numero 3 per essere trasportati tra le diverse realtà che il corso offre.

Si passa dal mercato di Porta Palazzo, brulicante di vita, agli edifici d’epoca che si trovano dirigendosi verso i poli universitari.

E poi ancora il centro sociale della città, il quartiere periferico delle Vallette, con le sue vie dai nomi floreali, e il centro multietnico di Torino, con botteghe cinesi, negozi di vestiti orientali e di spezie

In effetti la linea 3 è la prima linea di metropolitana leggera a Torino.

I lavori iniziati nel 1982 si conclusero circa sette anni dopo con la realizzazione di un percorso piuttosto lineare. Per percorrere l’intero tragitto della linea 3 lungo circa 9 km ci vuole circa un’ora.

La nuova viabilità 

Molti sono stati gli interventi per migliorare la viabilità di Corso regina Margherita di Torino. Per rendere agevole la percorrenza del corso, infatti, si sono susseguiti diversi interventi stradali importanti fin dal secolo scorso.

A seguito di una convenzione tra il Comune di Torino e l’Amministrazione Ferroviaria è partita la costruzione del primo sottopassaggio per eliminare l’attraversamento a raso con la ferrovia. L’opera è stata realizzata tra il 1927 ed il 1928.

Dopo i lavori per la costruzione del nuovo Passante Ferroviario, tra il 2002 ed il 2010, il Comune ha proceduto progressivamente alla demolizione della struttura novecentesca sostituendola con un manufatto in cemento armato.

Poi, nel 1998, è arrivato il secondo sottopassaggio, quello che passa sotto la piazza di Porta Palazzo. L’obiettivo era, ovviamente, quello die vitare gli ingorghi e diminuire il traffico creato dal mercato.

Più recentemente, la Regione Piemonte ha anche disposto che il corso verrà interessato dalla Linea 2 della metropolitana. Il primo lotto prevede la realizzazione della fermata Regina Margherita, che sorgerà nei pressi della confluenza con Corso San Maurizio.

Un giardino nel traffico

Una curiosità: da oltre dieci anni uno spartitraffico situato in Corso Regina Margherita a Torino si è trasformato in un oasi verde in mezzo al traffico grazie ad un cittadino privato. 

Gli automobilisti ed i passanti transitando possono godere della vista di questo piccolo angolo ricco di colori e di vita.

Questa è sicuramente un’iniziativa personale encomiabile e colma di amore nei confronti della propria città.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende