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Il Museo del Risorgimento di Torino

Da Alessandro Maldera

Novembre 04, 2020

Il Museo del Risorgimento di Torino

Il Museo del Risorgimento di Torino è uno dei più importanti musei di storia di tutta Europa ed il più antico d’Italia.

Istituito nel 1878, vanta una collezione ricca e da una valenza storica straordinaria. Inoltre il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano è anche l’unico museo in Italia, relativo al Risorgimento, a vantare il titolo di “nazionale”. Il Museo racconta di quell’importante periodo, chiamato Risorgimento.

Vistarlo significare fare un viaggio che racconta, attraverso le sue collezioni, la storia del Paese e della sua unificazione. Attualmente è collocato nel bellissimo storico Palazzo Carignano,  gioiello barocco nel cuore di Torino, sito Unesco dal 1997. 

Ma non sempre è stato ubicato qui.

L’inaugurazione e la Mole Antonelliana

Il Museo del Risorgimento risale al 1878, quando Torino, a seguito del trasferimento della capitale, decise di far qualcosa per sottolineare il proprio contributo al processo di unificazione italiano.

Oggi tutti sanno che il Museo si trova a Palazzo Carignano ma non sempre è stato qui. Prima di approdare all’attuale sede è stato, come dire, itinerante. Inizialmente, per un periodo abbastanza lungo, le principali opere della collezione del Museo sono state esposte nella Galleria civica d’arte moderna di corso Siccardi.

Successivamente, nel 1908, è stato ufficialmente inaugurato nella Mole Antonelliana. Ancora, alla fine degli anni Venti, è stato trasferito al Valentino. Per poi, solo nel 1938, approdare finalmente a Palazzo Carignano, sede dal 1848 della Camera dei Deputati del Parlamento piemontese.

Prima della sua inaugurazione definitiva, presso la Mole Antonelliana, il Museo conobbe due allestimenti provvisori: uno nel 1884 e uno nel 1899.

L’allestimento del 1884

Un primo tentavo di Museo del Risorgimento si è avuto nel 1884 grazie alla grande esposizione nazionale al parco del Valentino di Torino. All’interno di questa evento il Piemonte aveva uno spazio riservato molto importante anche perché l’esposizione raccontava la storia del biennio 1848–49.

Il periodo risorgimentale che veniva esposto partiva dai moti del 1820–21 e terminava con la presa di Porta Pia. Particolare attenzione veniva data al fatto che, nonostante eventuali antagonismi, tutte le forze venivano mosse da un unico obiettivo: lo stato unitario a prescindere dagli schieramenti politici.

In altre parole il risorgimento era visto in chiave nazional–popolare più che dinastico–sabaudo. Già in questo primo esperimento di Museo risorgimentale si notava un’idea di base che ancora oggi rende la mostra moderna. In pratica i processi di nazionalità vengono considerati come eventi rivoluzionari su scala europea.

L’allestimento del 1899

Il 9 settembre del 1899 il Museo del Risorgimento di Torino vide una prima parziale apertura. Ma in una sede diversa dalla Mole Antonelliana, luogo destinato alla sua totale inaugurazione. Difatti si scelsero i locali della Sezione di arte moderna del Museo civico.

Anche in questa occasione lo spazio dedicato al Piemonte sembrava sufficiente ma non abbastanza per rendere il Museo un “museo della dinastia”. Voleva ancora conservare una visione nazionale dell’unione del paese. In questa occasione si voleva utilizzare anche gli ambiente laterali: una grande biblioteca. Questa doveva diventare un punto di riferimento con una raccolta di tutti i documenti risorgimentali presenti in Italia e all’estero.

Un obiettivo ambizioso, mai completamente realizzato.

Una sala del Museo del Rinascimento di Torino
Il Museo del Risorgimento di Torino

L’apertura ufficiale nel 1908

Il Museo del Risorgimento di Torino ebbe la sua inaugurazione definitiva il 18 ottobre 1908 all’interno della Mole Antonelliana. Si scelse un luogo simbolo della Torino modernità come a voler simboleggiare il passaggio dall’ex–capitale d’Italia ad una città nuova.

Il nuovo Museo ribadiva, anche in questo caso, il suo essere nazionale relativamente ai processi di unificazione. Presentava 1.274 pezzi esposti nel salone centrale e in tre grandi corsie. Era l’unico museo del risorgimento italiano a poter essere definito scientifico e premiato da un grande successo di pubblico.

Palazzo Carignano

Finalmente l’8 settembre del 1938 avvenne l’inaugurazione del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano finalmente trasferito nella sede attuale di Palazzo Carignano di Torino.

Inaugurazione celebrata da re Vittorio Emanuele III.

Cambiano anche gli intenti della mostra diventando sempre più autoctoni e sempre meno nazionalisti ed europeisti.

Infatti il percorso che proponeva legava strettamente la Roma antica al Risorgimento e al Fascismo. Il museo doveva rappresentare l’antichità della dinastia e la crescente potenza dello Stato sabaudo, così le origini del risorgimento vennero anticipate al 1706, più precisamente alla battaglia di Torino che diede un regno ai Savoia.

Arrivò la seconda guerra mondiale e i lavori di allestimento vennero interrotti. Inoltre i bombardamenti danneggiarono in maniera considerevole il Museo. Negli anni della Resistenza le sue sale ospitarono clandestinamente riunioni di partigiani, armi e materiale di propaganda antifascista.

Dopo la guerra

Dopo la guerra, venne riaperta una piccola parte del Museo in occasione del centenario della prima guerra di indipendenza.

L’esposizone aumentò: oltre alla parte risorgimentale, altre sale dedicate al contributo italiano alla guerra di liberazione.

Quando ci fu il Centenario dell’Unità d’Italia, nel 1961, il Museo del Risorgimento di Torino realizzò, per l’occasione, una grande mostra storica: oltre 1.800 pezzi esposti in 32 sale.

Si diede grande importanza all’esposione, curata sia negli aspetti scenografici che nel materiale esposto che finalmente proveniva da tutta l’Italia. Questa volta si puntava a portare all’interno del Museo anche i visitatori meno preparati.

Il riallestimento del 2011

Per riprogettare il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino si è partiti dal 1999. Nel 2006, subito dopo le Olimpiadi e Paraolimpiadi di Torino, il Museo venne chiuso per avviare i lavori di riallestimento del nuovo percorso museale,

Il nuovo riallestimento, inaugurato nel 2011 per i festeggiamenti dell’unità d’Italia, prevede un percorso che distribuisce in 30 sale, compreso lo scalone d’onore e il salone del primo Parlamento italiano, il racconto di come gli italiani divennero nazione.

Il risultato è quello che oggi noi tutti vediamo visitando questo meraviglioso museo. Un allestimento rigoroso e spettacolare che ci accompagna lungo tutte le vicende storiche del Paese e della sua unità.

Il percorso espositivo comprende due aule parlamentari originali:

  • la Camera del Parlamento Subalpino, l’unica in Europa tra quelle nate dalle costituzioni del 1848 ad essere sopravvissuta integra, monumento nazionale dal 1898
  • la maestosa aula destinata alla Camera del Parlamento del Regno d’Italia, con le volte affrescate da Francesco Gonin, costruita tra il 1864 e il 1871.

Il museo è anche sede di mostre temporanee, eventi, conferenze e organizza attività per famiglie e scuole con numerose visite guidate di approfondimento dei temi e degli avvenimenti che hanno segnato la Storia del Risorgimento.

Un percorso che accompagna il visitatore in un lungo viaggio che parte dalla rivoluzione francese e si conclude alle soglie della grande guerra.

Informazioni Utili

Indirizzo

Gli orari per le visite sono:

  • Dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 18

Biglietto

  • Intero: 10 euro
  • Ridotto: 8 euro

Contatti

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende