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Cancro al polmone, nuovi farmaci sperimentati al San Luigi

Da Sharon Zaffino

Ottobre 13, 2020

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All’ospedale di Torino, il San Luigi Gonzaga, si studia senza sosta per contrastare il cancro al polmone. Si tratta di terapie a bersaglio molecolare, effettuate su pazienti con un carcinoma polmonare in stadio avanzato. Il progetto è molto ambizioso. Alla ricerca clinica si uniscono discipline, risorse, competenze e tecniche differenti per avere una caratterizzazione completa del tessuto tumorale. Si partirà a novembre.

Cancro al polmone San Luigi, lo studio

Il perimetro del progetto, sarà lo studio “Europa“, che prevede una raccolta di campioni di tessuto tumorale. Il prelievo servirà per un’analisi e valutazione del profilo molecolare, effettuata con una tecnologia di sequenziamento di nuova generazione.

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E’ stato dimostrato come pazienti con alterazioni molecolari, dopo aver ricevuto una terapia mirata a base di farmaci-bersaglio, trovino beneficio in termini di sopravvivenza e di qualità della vita. I benefici nettamente superiori a quelli dei pazienti trattati con chemioterapia.

Purtroppo però, nella maggior parte dei Paesi europei, i test molecolari che includono i biomarcatori emergenti, non sono rimborsati. Inoltre, le piattaforme di sequenziamento di nuova generazione, non sono disponibili nei comuni laboratori di patologia molecolare.

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Cancro al polmone, nuovi farmaci sperimentati al San Luigi

L’importanza del progetto dell’UniTo

Per questo è importantissimo il progetto dell’Università di Torino, in collaborazione con WALCE Onlus. Woman Against Lung Cancer in Europe, le donne contro il tumore del polmone in Europa. Nel programma saranno arruolati quei pazienti che, dopo dopo il test molecolare, presenteranno le “caratteristiche idonee” al progetto.

Per “caratteristiche idonee”, si intende tutti i pazienti affetti da NSCLC, in stadio avanzato. I pazienti posso essere altresì ospedalizzati, ambulatoriali o seguiti in Day Hospital.

La prima esperienza in Europa

Sarà la prima esperienza a livello Europeo strutturata in due parti. La prima una diagnosi molecolare, poi una seconda per facilitare l’accesso agli studi clinici, con Torino protagonista. Al progetto lavoreranno almeno una trentina di persone. Clinici, infermieri di ricerca, personale di data management, patologi e biologi molecolari.

L’analisi del profilo delle mutazioni tumorali sarà centralizzata nel Laboratorio di Biologia Molecolare, nella struttura di Anatomia Patologica dell’Ospedale. Ogni paziente appena arruolato fornirà i suoi dati, poi trasferiti nel Database Centralizzato del Dipartimento di Oncologia dell’ Università di Torino.

I supporti delle aziende farmaceutiche

Diverse aziende farmaceutiche forniranno contributi non condizionati al progetto. Ciascuna azienda fornirà una mappa contenente i propri studi clinici sul territorio Italiano ed Europeo. Con i fondi si sosterranno le spese per le analisi molecolari e le eventuali spese di viaggio e alloggio per pazienti ( e aiutanti) provenienti da diverse zone d’Europa o dell’Italia.

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Sharon Zaffino

Sharon Zaffino, laureata in Lettere Moderne all' Università degli Studi di Milano e laureanda magistrale in Scienze e Tecniche della Comunicazione all'Unità degli Studi dell'Insubria.