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L’apertura del grattacielo della Regione Piemonte slitta ancora. Una storia infinita

Da Alessandro Maldera

Ottobre 09, 2020

grattacielo regione piemonte

Slitta per l’ennesima volta l’apertura del grattacielo della Regione Piemonte. La chiusura del cantiere a giugno 2021 e l’ingresso dei dipendenti regionali nei primi mesi del 2022, dopo i collaudi. Queste le ultime date annunciate dal Consiglio regionale, le ultime di una lunga serie di date riferite alla sede unica della Regione.

Attualmente esiste ancora un contenzioso aperto da tre imprese (CMB, Unieco e Coopsette) che chiedono alla Regione Piemonte un totale di circa 65 milioni per 12 distinte contestazioni. Ma pare che ciò non dovrebbe pregiudicare la conclusione dei lavori, cominciati nell’ormai lontanissimo 2011.

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L’apertura del grattacielo della Regione Piemonte slitta ancora

Una storia infinita

La storia del grattacielo della Regione pare essere davvero una telenovela se pensiamo che la presentazione del progetto è avvenuta circa vent’anni fa. Il cantiere aperto nel 2011 e ad oggi ancora ci stanno lavorando. Doveva concludersi a novembre, poi un anno per i collaudi e il trasloco era previsto a fine 2021. Ma la data dell’apertura del grattacielo Regione Piemonte slitta ancora al 2022.

Una brutta pagina per la città. Talmente brutta che persino il suo ideatore, l’architetto di fama mondiale Fuksas, disconosce la paternità del palazzo. Nonostante le sue grandi aspettative su questo progetto dato che rappresenta l’edificio più alto che avesse mai costruito in Italia.

grattacielo regione piemonte
L’apertura del grattacielo della Regione Piemonte slitta ancora

Dopo aver presentato il progetto nel 2008 è stato cambiato perché giustamente l’amministrazione decise di costruire un palazzo più grande in modo da ospitare tutti i dipendenti, nella zona del Lingotto.

Poi sono serviti anni per far partire i lavori e lo studio Fuksas è stato completamente escluso dal cantiere non avendo mai la possibilità di vedere ciò che capitava. Ci sono stati anche risvolti giudiziari che non hanno fatto altro che allungare ulteriormente i tempi.

L’altro grattacielo di Torino, Intesa Sanpaolo di Renzo Piano, è stato realizzato in 4 anni. Quello era il tempo previsto anche per questa torre, su cui purtroppo si sono sommati molti elementi.

  • le lungaggini dell’ente pubblico,
  • la scelta di modificare più volte il progetto e i materiali,
  • le indagini della magistratura che ancora non sono finite
  • la crisi economica che ha provocato il fallimento delle ditte costruttrici

Insomma un grattacielo che non è più di Fuksas perché non corrisponde in quasi nulla al progetto originale, soprattutto per gli interni. Avrebbe dovuto esserci il parquet di legno e invece ci sono le piastrelle. I vetri scelti sono diversi da quelli indicati all’inizio. C’è il cemento al posto dell’acciaio.

Ma per ora non è nemmeno della Regione, che non può entrarci. Almeno fino al 2022, salvo altre soprese.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende