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L’istituto Zooprofilattico di Torino avvia un nuovo progetto di ampliamento

Da Alessandro Maldera

Agosto 06, 2020

Istituto Zooprofilattico Torino

Il quartiere Aurora di Torino vedrà una nuova trasformazione con la nuova sede tutta rinnovata dell’Istituto.

L’istituto Zooprofilattico di Torino è un altro fiore all’occhiello della Regione Piemonte. È infatti un punto di riferimento a livello europeo per quanto concerne la sicurezza e la salute degli animali. Progetto sperimentale ambizioso che si collega inevitabilmente con la necessità di difendere la salute del cittadino.

Lo scorso anno l’istituto Zooprofilattico di Torino è stato riconosciuto dal Ministero della Salute come Centro di Referenza Nazionale sulle intolleranze alimentari. Quest’anno rinnovato anche l’accordo con Assalzoo sulla formazione in tema di sicurezza alimentare.

Una vera è propria eccellenza del territorio in prima linea anche per quanto riguarda la ricerca sul Covid. Infatti l’Istituto fa parte dei cinque laboratori privati che lavoreranno insieme a quelli pubblici per analizzare fino a 9mila tamponi al giorno.

Tante le attività a carico dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale del Piemonte. Probabilmente da qui la decisione di avviare un progetto di ampliamento dell’attuale sede di via Bologna.

progetto Istituto Zooprofilattico Torino
L’istituto Zooprofilattico di Torino avvia un nuovo progetto di ampliamento – fonte La Stampa

Il progetto

Il progetto, quindi, prevede un rinnovo totale e la costruzione di nuovi edifici da affiancare a quelli già esistenti in via Bologna. Una iniziativa che va a vantaggio anche del quartiere con una riqualificazione già iniziata da qualche anno. Si pensi, ad esempio, alla nuova sede della Lavazza.

La necessità di rinnovare nasce anche dagli edifici esistenti ormai obsoleti a livello organizzativo, impiantistico ed energetico. Infatti la parte storica è stata costruita nel 1913. A questa, negli anni, si sono aggiunti altri complessi necessari per ampliare laboratori e magazzini.

La parte storica è tutelata e quindi intoccabile ma gli altri edifici possono essere oggetto di intervento e ampliamento. Il progetto prevede tre fasi di attuazione per un investimento complessivo di 33,8 milioni e un’area complessiva di 12 mila metri quadrati. Sono previsti in più tre nuovi edifici che ospiteranno le attività di ricerca, sicurezza animale e sicurezza alimentare. 

In attesa delle necessarie autorizzazioni comunali compresa una variante al Piano regolatore, i lavori dovrebbero terminare entro poco più di un anno.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende