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A Torino il Po ripulito dai rifiuti e dalla plastica: 63 chili di spazzatura rimossi dal fiume

Da Alessandro Maldera

Luglio 09, 2020

fiume Po

Torino vedere il fiume Po ripulito dai rifiuti fa ben sperare per la buona conservazione delle acque locali.

Il fiume, nel corso degli scorsi mesi, è stato coinvolto nel progetto “Il Po d’AMare“. Si tratta di una grande iniziativa, che prevede l’inserimento di reti galleggianti all’interno delle acque del fiume.

Una iniziativa portata avanti dalla città, con l’obiettivo di rimuovere la plastica, le cartacce e tutti gli elementi che lo inquinano. Il tutto si è svolto nell’arco di quattro mesi, tra settembre 2019 e gennaio 2020.

Dal punto di vista logistico, si è deciso di operare posizionando strumenti appositamente studiati, in grado di raccogliere i rifiuti presenti, senza andare a danneggiare la flora e la fauna. Queste ultime, anzi, sono state preservate.

In questo caso, l’area in cui sono state operative le attrezzature andavano dal ponte Umberto I al ponte Vittorio Emanuele I. In sostanza, è stata coperta la zona che va dal Parco del Valentino fino a piazza Vittorio Veneto.

Fiume Po
A Torino il Po ripulito dai rifiuti e dalla plastica: 63 chili di spazzatura rimossi dal fiume

Obiettivi del progetto e soggetti partecipanti

Lo scopo di questo progetto era quello di ripulire le acque del Po, raccogliendo la sporcizia che lo contamina. I rifiuti rinvenuti venivano stoccati a terra, per essere poi destinati ai centri di riciclo.

Queste imponenti operazioni sono state condotte in compartecipazione da soggetti pubblici e privati. Sono stati impegnati in questa iniziativa il Comune di Torino, l’Amiat, il Ministero dell’Ambiente, Iren, Corepla, Castalia e molti altri enti.

In totale, sono stati rinvenuti 63 chili di rifiuti. La spazzatura era composta in larga parte da oggetti di plastica e materiali assimilabili (flaconi, vaschette, contenitori, pellicole), che rappresentano il 60% della spazzatura rimossa. Il restante 40% è invece costituito da elementi di alluminio, materiale organico, tessuti e molto altro. Da questi rifiuti sono stati ricavati dei portapenne.

Insomma, una nobile iniziativa, che ha ridato lustro e pulizia al fiume. Un’opera di salvaguardia della salute delle nostre acque, che sono sempre soggette all’inciviltà di chi non ha rispetto per l’ambiente.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende