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La movida a Torino in tempi di Coronavirus, controlli e decine di sanzioni tra cittadini e attività

Da Alessandro Maldera

Maggio 31, 2020

Movida Torino

La movida a Torino sembra essere tornata sui livelli del periodo precedente al lockdown.

Se, durante il pomeriggio o nelle serate, si ha occasione di fare un giro tra via Po, piazza Vittorio Veneto e il quartiere San Salvario, si può notare come i torinesi siano nuovamente tornati a riempire i luoghi più frequentati nelle sere di primavera ed estate.

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Un’esplosione di vitalità, che ha avuto il via già la scorsa settimana, quando sono state concesse le riaperture in sicurezza a numerose attività. Bar, pub e molti altri locali di questo genere hanno riaperto i battenti e hanno iniziato ad accogliere migliaia di ragazzi, volenterosi di lasciarsi alle spalle i due mesi di chiusura totale del lockdown.

Una voglia che però andrebbe controllata, vista la frequenza della creazione di assembramenti, anche pericolosi.

Le immagini diffuse da tv e giornali mostrano infatti come molti siano tornati a condurre uno stile di vita normale, in tutti i sensi. Una concezione non del tutto positiva, che genera una condotta pure troppo spensierata. Molti, infatti, non si muniscono delle dovute precauzioni e rischiano di essere vettori di diffusione del virus.

La situazione in centro

Numerose sono state le segnalazioni, in centro e non, circa le irregolarità in strada.

Gli agenti della Polizia Municipale e gli altri rappresentanti delle Forze dell’Ordine, nella serata di venerdì 29 maggio, hanno dovuto prendere provvedimenti seri nei confronti di quindici torinesi.

Le multe erogate sono state effettuate dagli agenti per motivazioni molto gravi, come il mancato utilizzo della mascherina e il rifiuto, nonostante il richiamo e l’avvertimento, a indossare i dispositivi di protezione.

Almeno fino al 2 giugno è stato imposto l’obbligo di indossare mascherine anche all’aperto: sarebbe il caso di osservare le ordinanze, anche se possono essere poco gradite.

La situazione è comunque apparsa sotto controllo, con la stragrande maggioranza delle persone che hanno rispettato le disposizioni.

Non si può dire lo stesso dei locali, con molti di questi che hanno più volte infranto il divieto di vendere alcolici da asporto dopo le 19:00.

Per alcuni è scattato il divieto di apertura dell’attività per i successivi cinque giorni: molti di questi casi sono stati registrati in zona San Salvario, soprattutto per ciò che concerne i locali etnici.

Insomma, un contesto che invita a mantenere la guardia alta, soprattutto se si pensa che molti prendono a cuor leggero un momento storico in cui il virus non è stato superato del tutto.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende