Torino, oggi il via libera agli impianti sportivi e alle palestre, ma le piscine non riaprono

Riaprono i centri sportivi e riprendono gli allenamenti, ma ci sono ancora dubbi sulle piscine: anche se si riuscisse ad aprire d’estate molti impianti potrebbero chiudere a settembre
A Torino e in Piemonte ripartono oggi gli impianti sportivi e le palestre, ma rimangono in stand-by le piscine.
Gli sportivi potranno riprendersi finalmente gli spazi che frequentavano prima della pandemia: campi da tennis, da golf, pareti di arrampicata, piste, palestre e canoe.
Il Cus Torino – dopo le dovute sanificazioni – ha riaperto agli universitari tra nuove aree verdi e una rinnovata offerta delle attività sportive con prezzi accessibili per coloro che rimangono in città d’estate. Su una cosa, specialmente, non molla: l’Universiade invernale 2025 si deve tenere a Torino e sarà un’ottima occasione di ripartenza.
Anche il Circolo della Stampa Sporting di Torino riapre ai soci, non senza precauzioni. Quattro ingressi differenziati, misurazione della temperatura corporea prima di accedere e dispositivi di protezione individuale obbligatori. La mascherina si potrà togliere una volta raggiunto il campo da tennis o da padel, siccome le distanze tra i giocatori lo consentono. Ma si potrà giocare soltanto in singolare e non in coppia.
A breve una grande novità abbraccerà lo stadio del tennis in via di restyling: da agosto ospiterà gli spettacoli all’aperto del Teatro Stabile per riprendere la stagione degli eventi in totale sicurezza.
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Più complessa sarà la ripresa delle palestre, dove gli ambienti sono più piccoli, al chiuso e di solito densamente popolati. Gli scienziati raccomandano il rigoroso rispetto delle norme anti-contagio per non rischiare nuovi focolai.
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L’unico ambiente che rimarrà off-limits per il momento sono le vasche: solo un paio di impianti hanno scelto di ripartire fin da subito. Le altre società hanno, invece, deciso di attendere ulteriori sviluppi e potrebbero riaprire a giugno.
I problemi che riguardano le piscine sono molti, da quelli organizzativi a quelli igienico-sanitari. Una questione che ha necessitato di una mega riunione tra i gestori delle strutture piemontesi, la Federazione Italiana Nuoto e gli assessori comunali e regionali.
Se anche si riuscisse ad aprire d’estate, i timori di una seconda chiusura a settembre stanno già assillando i gestori.