Coronavirus, a Torino e in Piemonte scuole chiuse e limitazioni fino a mercoledì

La speranza di rientrare alla normalità era molta, ma dopo i recenti casi di Coronavirus a Torino e in Piemonte le limitazioni probabilmente resteranno in vigore fino a mercoledì 4 marzo.
Poche ore dopo l’annuncio della riduzione del contagiati da tre a uno, sono stati registrati altri cinque casi in Piemonte: due nell’Astigiano e tre nel Novarese. Di certo non parliamo di numeri preoccupanti, rispetto a quelli che devono affrontare Veneto e Lombardia, ma “la situazione è troppo mutevole e dobbiamo essere cauti”, spiega il presidente del Piemonte Alberto Cirio.
Ieri si è tenuto il vertice tra sindaci e prefetti del territorio per confrontarsi sulle misure più giuste da adottare. Domani dovrebbe scadere l’ordinanza che ha chiuso scuole, università, musei e centri di aggregazione. Verrà prorogata?
Il presidente Cirio questa mattina invierà a palazzo Chigi e al Ministero della Salute la sua proposta, mossa dai principi di cautela e gradualità. “Chiederemo che dal 2 marzo riaprano gli edifici scolastici per consentire al personale di fare una disinfezione approfondita degli ambienti, – anticipa Cirio – in modo da poter poi consentire la ripresa delle lezioni da metà settimana”. In questo modo, si potrebbe seguire l’evolversi del quadro sanitario in Piemonte.
Coronavirus, a Torino e in Piemonte limitazioni fino a mercoledì 4 marzo
Se il Governo dà il via libera, a Torino e in Piemonte le limitazioni resteranno fino a mercoledì. Studenti a casa, lezioni rimandate e saracinesche abbassate per cinema, musei e discoteche. L’unica riapertura anticipata potrebbe riguardare le chiese, come si augura l’arcivescovo Cesare Nosiglia, che ha dovuto rimandare la celebrazione delle Ceneri a domenica.
Nessuno sconto invece per gli stadi: la partita Juventus-Inter si giocherà a porte chiuse.