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Oltre 4mila borghi fantasma in Piemonte: il censimento 2020

Da Alessandro Maldera

Gennaio 21, 2020

tetti pietre di un borgo montano

Un censimento del 2020 fotografa le fragilità e le opportunità di un Piemonte su cui sono stati investiti oltre 50 milioni di euro per i borghi fantasma.

Per l’esattezza sono ben 4.231 i borghi alpini e appenninici abbandonati.
Grazie ad un primo censimento, questi luoghi potranno avere una seconda vita come è già avvenuto in questi anni per altre 32 borgate piemontesi.
Si tratta della prima e unica mappatura scientifica delle borgate, effettuata da Uncem, basata su dati regionali.
Il censimento ha anche inserito schede realizzate dalle 56 Unioni montane di comuni piemontesi nel volume di circa 600 pagine “Borghi alpini e appenninici del Piemonte”.
Questa mappatura fotografa la situazione dei borghi fantasma sparsi sul territorio. Può essere utile per attrarre l’attenzione delle istituzioni e degli investitori sui borghi alpini e appenninici fantasma.

I borghi fantasma in Piemonte

Di questi 4.231 borghi fantasma in Piemonte ben 1.845 sono in provincia di Torino, mentre sono 1.450 i borghi del Cuneese.
Nello specifico, ben 478 borgate abbandonate si trovano nell’Unione Montana di Comuni del Pinerolese (Valle Pellice). Alle quali si aggiungono altri 41 borghi alpini nel Pinerolese Pedemontano, confluito nell’Unione che ha come capoluogo Luserna San Giovanni. L’Unione Montana delle Valli Chisone e Germanasca, invece, contano 469 borghi.
Uncem Piemonte ha iniziato il suo lavoro 15 anni fa, ma dal 2008 ad oggi la Regione ha investito oltre 52 milioni di euro per dare nuova vita ai borghi alpini.

La rivitalizzazione dei borghi

Il primo step per rivitalizzare questi luoghi è il restauro dei ruderi, la quale, però, deve essere accompagnata dall’introduzione di nuovi elementi legati all’agricoltura, al turismo soft e alle innovazioni tecnologiche.
Infatti, per accedere ai fondi stanziati dall’Unione Europea sugli Smart Villages nel suo Green New Deal, le nuove borgate dovranno essere green e smart con spazi per alberghi diffusi, social housing, cooperative di comunità, centri multifunzionali e associazioni fondiarie.
Dunque, i borghi fantasma del Piemonte si apprestano a vivere nuova vita grazie al censimento Uncem e ai fondi messi  a disposizione da Bruxelles.
Aggiornato il 11/02/2024

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende