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Blocco del traffico a Torino per diesel euro 4: oltre 400mila veicoli fermi

Da Alessandro Maldera

Gennaio 20, 2020

Entro pochi mesi il blocco del traffico diventerà permanente anche per i diesel euro 4 a Torino.
I veicoli a gasolio immatricolati dopo il 2006 dovranno osservare le norme imposte attualmente alle vetture diesel euro 3 a partire dal prossimo 31 ottobre.
Una novità, che rappresenta una diretta conseguenza dell’Accordo di bacino Padano per il miglioramento della qualità dell’aria. Un patto risalente al 2017, che ha visto come firmatari Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Le Regioni coinvolte, da quel momento, hanno iniziato ad adottare restrizioni per limitare l’inquinamento prodotto dai mezzi privati (e non solo).
Blocco del traffico, da ottobre stop anche ai diesel euro 4: oltre 400mila veicoli fermi in Piemonte
Blocco del traffico, da ottobre stop anche ai diesel euro 4: oltre 400mila veicoli fermi in Piemonte
Grazie a questo accordo, infatti, sono fermi i benzina, gpl e metano Euro 0, i diesel Euro 0 e 1, che non possono girare durante nessun giorno dell’anno, contando anche i festivi, 24 ore su 24. Stesso discorso per i diesel Euro 2, che per tutto l’anno non possono circolare dalle 08:00 alle 19:00, dal lunedì al venerdì. I diesel Euro 3 restano fermi dal lunedì al venerdì dalle 08:00 alle 19:00, dal 31 ottobre fino al prossimo 31 marzo.
Gli orari e i periodi di stop dei diesel euro 3 saranno dunque applicati, a partire dall’autunno del 2020, anche dai diesel euro 4.
In questo caso, a dover fare i conti con le normative saranno 418mila veicoli in tutto il Piemonte. Ben 191mila di questi si trovano solo tra Torino e provincia.

Le strategie per limitare i disagi

Per rimediare ai disagi arrecati a chi verrà colpito dalle normative, trovandosi senza la possibilità di cambiare la propria auto, le amministrazioni regionali stanno ragionando sulla possibilità di mettere a disposizione fondi per sostituire i mezzi, privati e pubblici.
Nelle scorse settimane si era inoltre parlato dell’ipotesi di concedere, a chi utilizza un’auto delle categorie interessate dai blocchi, l’opportunità di gestire un totale di chilometri per viaggiare in città, mediante l’installazione di un GPS (con funzione di scatola nera) per tracciare i movimenti e capire chi inquina e quanto.
Infine, ampio spazio sarà dato agli investimenti per il miglioramento dei servizi di trasporto pubblico e per l’installazione di colonnine di ricarica elettrica. Quest’ultima mossa, oltre a incentivare il pubblico a guardare a questo mercato, serve per permettere ai possessori e ai futuri acquirenti di questo tipo di macchine di avere a disposizione l’energia per i propri mezzi.
Aggiornato il 12/02/2024

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende