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Progetto autobus a guida autonoma: il primo sarà sperimentato a Torino

Da Alessandro Maldera

Gennaio 16, 2020

Presentato a Torino l’autobus a guida autonoma, è il primo esemplare del suo genere in Italia e il progetto di sperimentazione sarà proprio qui a Torino.

Un mezzo decisamente all’avanguardia, destinato a rivoluzionare, nel corso dei prossimi decenni, il settore del trasporto pubblico.
Presentato a Torino il bus a guida autonoma: è il primo in Italia, sarà sperimentato in città
Presentato a Torino il bus a guida autonoma: è il primo in Italia, sarà sperimentato in città
Nel capoluogo piemontese, in questi giorni, inizierà a circolare il primo esemplare a livello italiano di questo particolare veicolo. Si chiama Olli, nome scelto dalla Local Motors, azienda incaricata dello sviluppo di questo progetto.
Gli statunitensi hanno messo a punto questo gioiello di tecnologia, in grado di effettuare i percorsi senza l’ausilio della mano umana. Per la sua sperimentazione si sta lavorando da alcuni mesi, con test che vengono effettuati anche a Merano, in Trentino Alto Adige.

Caratteristiche del bus a guida autonoma e velocità massima

Olli è un mezzo di dimensioni piuttosto contenute, costruito prevalentemente con materiali realizzati da stampanti 3D.
Dispone di dodici posti a sedere al suo interno. Dall’esterno si presenta come un veicolo caratterizzato principalmente da una superficie trasparente. Di ciò ne beneficia l’abitacolo, che risulta più luminoso per i passeggeri.
Per poter circolare senza che venga richiesto l’intervento di un autista, il bus è fornito di trenta sensori. I dispositivi risultano fondamentali per coordinare i movimenti al meglio. Servono inoltre per evitare situazioni che possano mettere in pericolo la sicurezza di chi si trova a bordo.
Riesce a sviluppare una velocità massima di 25 chilometri orari: pertanto verrà testato inizialmente all’interno del campus Onu. Oltre ai dipendenti e agli ospiti del Campus Itc, sarà consentito l’utilizzo del mezzo anche ad alcuni giovani che percepiscono il reddito di cittadinanza, per coinvolgere i cittadini e conoscere in maniera più approfondita il progetto.
Insomma, dopo due anni di bozze, progetti ed esperimenti a livello nazionale, è Torino ad accogliere questa grande novità e a fare da capofila in un progetto tanto affascinante quanto futuristico.
Aggiornato il 13/02/2024
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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende