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Torino, un giovane su tre è disoccupato. Disagio giovanile nelle periferie

Da Giulia Licari

Dicembre 20, 2019

Torino periferie

Emergono dati preoccupanti dalla ricerca “Il disagio giovanile nelle periferie” promossa dall’arcidiocesi di Torino a cura di Mauro Zangola: un giovane su tre è disoccupato. Senza contare quel 3% dei giovani torinesi che non lavora e non studia.

Se si guarda all’intera popolazione torinese, si registra un tasso di disoccupazione del 9,8%. Un dato positivo se si pensa alla media nazionale del 11,4% (è del 6%, invece, quella europea). Ma non rende meno grave quel 33,4% di disoccupazione giovanile che si registra a Torino.

Sono le periferie di Torino a farne di più le spese: a Falchera si rileva il 20% di Neet (coloro che non hanno né cercano un impiego e non frequentano una scuola né un corso di formazione), mentre ad Aurora sono il 14%.

Sempre in periferia si concentra il maggior numero di giovani stranieri: il 50% abitano nella zona tra Barriera di Milano, Falchera e Aurora.

“Dovremmo disegnare la città a misura dei giovani – commenta la vicesindaco Sonia Schellino – la percentuale di persone anziane è molto alta, ma questo non vuol dire che Torino debba diventare una città casa di riposo”

L’assessore alle Politiche Giovanili, Marco Giusta, aggiunge: “vorremmo che avessero meno paura del futuro” e annuncia la volontà di istituire un nuovo patto di collaborazione per costruire speranza e integrazione.

L’integrazione, tra l’altro, è uno dei temi cardine per chi si occupa di nuove generazioni. Il 15% dei ragazzi torinesi, infatti, non è di origine italiana. A Barriera di Milano e Aurora un giovane su due proviene da un altro paese. A Madonna di Campagna, il rapporto scende di uno a tre.

Un altro dato preoccupante riguarda la presenza di giovani nel carcere minorileFerrante Aporti“. Si è registrato il 50% in più di giovani di nazionalità italiana rispetto all’anno scorso. E scende la media dell’età di coloro che arrivano in carcere.

“Dobbiamo combattere la dispersione scolastica che è ancora in aumento, specie nelle periferie” spiega don Domenico Ricca, cappellano del carcere minorile.

“Sono dati preoccupanti – commenta l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia – è chiaro che nei luoghi della città dove c’è disagio sociale, i problemi dei giovani sono più forti. Serve più confronto e una mappa dei servizi che vengono erogati.”

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Giulia Licari

Laureata in Lingue e Culture per il Turismo, con un Master online in Comunicazione digitale, Web marketing e Social media management (SDB), attualmente sto frequentando il corso di laurea magistrale in Comunicazione, ICT e Media . Da sempre amante di Torino e appassionata di comunicazione web e Seo