Via al progetto del nuovo tunnel anti-alluvione, passerà sotto Torino per 14 chilometri

Partiranno in primavera i lavori per il nuovo tunnel anti-alluvione che attraverserà la città di Torino per 14 chilometri. Il progetto di Smat, società metropolitana acque Torino, prevede la costruzione di un nuovo collettore fognario che si aggancerà a quello principale, in servizio da quarant’anni.

Il nuovo collettore mediano di Torino è stato presentato ieri dal presidente di Smat Paolo Romano e l’ad Marco Ranieri, che descrive l’infrastruttura come la risposta funzionale alle nuove emergenze.

Il collegamento consentirà lo smaltimento del sovraccarico idraulico derivato dall’incremento delle acque miste e di prima pioggia. E allo stesso tempo garantirà una riserva utile nei periodi di siccità.

Con questo grande tunnel anti-alluvione si cerca, dunque, di anticipare la problematiche future che potrebbe subire Torino, a causa al cambiamento climatico in atto. Per arrivare, così, preparati di fronte alle potenziali emergenze.

Il Tunnel anti-alluvione di Torino sarà pronto per il 2025

Gli scavi dureranno circa 4 anni e mezzo e genereranno quasi 2mila posti di lavoro. “Il cantiere creerà inevitabilmente qualche disagio” – avverte la sindaca Chiara Appendino, che si dice orgogliosa dell’iniziativa – “non ci resta che far rispettare i tempi prestabiliti”.

Il tracciato va da strada Castello di Mirafiori, adiacente al Sangone, fino al parco dell’Arrivore, zona Regio Parco, al confine con la Stura.

La galleria sarà realizzata tramite la fresa Tmb di 4,1 metri di diametro a oltre 10 metri di profondità. Verrà intervallata da diversi pozzi sotterranei (alti come una palazzina di 5 piani) toccando anche luoghi simbolo di Torino: Borgo Medievale, piazza Cavour, il Cimitero Monumentale e le sedi universitarie di Torino Esposizioni, Palazzo Nuovo e il Campus Einaudi.

L’importo complessivo per la costruzione del tunnel anti-alluvione di Torino arriva a quasi 150 milioni di euro. Ma “grazie all’utilizzo dell tecnica del microtunneling nel tratto sud, abbiamo risparmiato 21 milioni di euro” – specifica il direttore generale di Smat, Marco Acri.

A monitorare i lavori ci sarà Arpa Piemonte: “con opere di questo tipo si migliora la qualità delle acque che si riversano nel Po, senza contare che è indispensabile per il defluire delle piogge – spiega il direttore Angelo Robotto – questo novembre è stato il secondo più piovoso degli ultimi 60 anni“.