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Agricoltura piemontese devastata dal clima, produzione di miele quasi a zero

Da Giulia Licari

Novembre 17, 2019

Agricoltura piemontese Clima

È stato un anno complicato per l’agricoltura piemontese, devastata dal clima, dalla concorrenza e dal mercato. Se alcuni settori resistono, altri segnano un bilancio decisamente preoccupante, come la produzione delle nocciole, crollata del 50%. Resta comunque salda la qualità del prodotto, esportato in tutto il mondo.

Confagricoltura Piemonte ha redatto un bilancio dell’attività dell’anno 2019: i risultati non sono affatto rassicuranti. Ma serviranno a far riflettere sui comportamenti che politica e agricoltori dovrebbero adottare per far fronte alla situazione.

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L’ultimo inverno in Piemonte è stato il più caldo negli ultimi 62 anni. Lo sottolinea il presidente regionale di Confagricoltura Piemonte, Enrico Allasia, secondo cui, i periodi di siccità alternati ai periodi di violenti piogge hanno influito negativamente sulla produzione.

Le produzioni orticole e frutticole si sono rivelate scarse, così come la vendemmia che farà registrare una diminuzione del 15-20% di uva rispetto al 2018. Questo limiterà la produzione di vino, ma, fortunatamente, non influirà sulla qualità.

Persino la produzione di pere è nettamente diminuita, complice il clima anomalo che ha impedito la maturazione dei frutti.

Ma l’annata più nera si registra nel settore apicoltura

Non solo l’agricoltura piemontese è in crisi per il clima. Una fatale combinazione di fattori negativi ha sconvolto un altro settore, già fortemente provato: quello dell’apicoltura. Lo afferma il Direttore di Confagricoltura Piemonte, Ercole Zuccaro. Si stima una perdita di produzione del 70% per un valore di oltre 16 milioni di euro. I 5700 apicoltori piemontesi hanno dovuto sostenere ingenti costi per alimentare artificialmente le api stremate dalla fame.

Particolare interesse sul tema è stato manifestato anche dall’assessore regionale all’agricoltura Protopapa, che promette un pronto intervento sul programma di sviluppo rurale per erogare in breve tempo le risorse destinate al Piemonte.

Preoccupazione, infine, per i danni arrecati dalla fauna selvatica, in particolare i cinghiali, arrivati fino in centro a Torino. Si registrano oltre 1100 incidenti all’anno e ingenti danni alle coltivazioni quantificabili in più di tre milioni di euro.

Un tema che non può essere accantonato ancora a lungo.

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Giulia Licari

Laureata in Lingue e Culture per il Turismo, con un Master online in Comunicazione digitale, Web marketing e Social media management (SDB), attualmente sto frequentando il corso di laurea magistrale in Comunicazione, ICT e Media . Da sempre amante di Torino e appassionata di comunicazione web e Seo