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Il Comune di Torino apre un conto corrente per Giovannino, il bambino malato abbandonato al Sant’Anna

Da Alessandro Maldera

Novembre 11, 2019

Il Comune di Torino apre un conto corrente per Giovannino, il bambino malato abbandonato al Sant'Anna

Il Comune di Torino ha aperto un conto corrente per Giovannino, il neonato malato abbandonato al Sant’Anna: arrivate le prime donazioni

Il Comune di Torino ha aperto un conto corrente per Giovannino, il bambino malato abbandonato al Sant’Anna.
Il piccolo, che è stato reso famoso dalle cronache delle ultime settimane, è attualmente ospitato presso la struttura ospedaliera della città della salute, dove viene assistito continuamente.
Per sostenerlo, Palazzo Civico ha avviato una raccolta fondi con un conto apposito, per raccogliere il denaro necessario per la sua sopravvivenza. Per la precisione, l’IBAN su cui appoggiarsi per fornire il proprio aiuto è IT69L0200801033000104431330.
Il Comune di Torino apre un conto corrente per Giovannino, il bambino malato abbandonato al Sant'Anna
Il Comune di Torino apre un conto corrente per Giovannino, il bambino malato abbandonato al Sant’Anna

La storia di Giovannino

Giovannino è nato ad agosto sta lottando contro un male terribile. A soli quattro mesi, infatti, sta riuscendo a sopravvivere all’ittiosi arlecchino, una patologia rarissima che colpisce una persona su un milione.
Una malattia davvero terribile, che in genere determina il decesso dopo poche settimane. Presa coscienza delle sue condizioni, i genitori hanno deciso di non farsi carico di una situazione tanto grave. Così, il piccolo si trova all’interno della stanza della terapia intensiva neonatale dell’ospedale Sant’Anna di Torino.
Qui, accudito dalle infermiere, riesce a sopravvivere in ambienti non esposti al sole, per via delle conseguenze che la luce solare potrebbe avere sulla sua pelle.
L’ittiosi arlecchino ha questa denominazione a causa degli effetti che la pelle patisce, se esposta a luce solare o ad altre fonti.
L’epidermide, infatti, con un solo respiro rischia di aprirsi in grandi falde e di sgretolarsi, proprio come da caratteristiche del costume di Arlecchino. In questo senso, anche un respiro sarebbe in grado di generare lesioni.
Il piccolo, al momento, è ancora in cerca di una famiglia, in quanto nessuna delle comunità presenti sul territorio pare essere attrezzata con adeguati strumenti.
Un caso molto particolare e delicato, che può essere risolto solo con un consistente aiuto da parte di soggetti disposti a fare un’opera di bene.
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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende