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Torino, l’ex Moi è libero: al via la riqualificazione delle palazzine e del quartiere

Da Alessandro Maldera

Luglio 31, 2019

Torino, l’ex Moi è libero.
Nella giornata di ieri, martedì 30 luglio, è stato completato lo sgombero delle ultime due palazzine ancora occupate da circa 350 persone.
Si è trattato di uno sgombero “dolce”, il cosiddetto “modello Torino”, ossia uno sgombero effettuato senza l’utilizzo della forza.
Dopo anni di occupazione, “la più grande d’Europa” come la definisce la Sindaca Chiara Appendino, ora si può guardare al futuro dei profughi e alla riqualificazione delle palazzine e del quartiere Borgo Filadelfia.
La giornata di ieri è stata l’ultima tappa di questa liberazione iniziata nel 2017 che prevedeva un progetto di ricollocazione dei migranti portato avanti da Prefettura, Questura e Comune di Torino insieme a Diocesi, Regione Piemonte Compagnia di San Paolo.
Inizialmente, il completamento dello sgombero era previsto per la fine del 2020, ma l’area è stata riconsegnata alla città con un anno di anticipo grazie all’accelerazione del Ministero dell’Interno e della nuova Giunta Regionale che hanno finanziato gli interventi con più di 2 milioni di euro.
Per quanto riguarda i 370 migranti che ancora occupavano le palazzine, 270 avranno i 160 alloggi messi a disposizione dalla Diocesi. 
In più beneficeranno dei corsi di formazione e inserimento lavorativo progettati dalla Compagnia di San Paolo.
Gli altri 100, invece, sono stati smistati tra Settimo e Castello d’Annone, in provincia di Asti, dove si trovano i due centri Spar del Piemonte.
Inoltre, il Ministero dell’Interno ha scelto la nostra regione come apripista per l’avvio di una sperimentazione sui rimpatri volontari assistiti.
Nello specifico, il piano prevede degli incentivi per aiutare i migranti che accettano di tornare in patria e aprire un’attività.

Il futuro dell’ex Moi

Tuttavia, si procederà anche con la riqualificazione delle palazzine e del quartiere.
Il Moi sarà messo in sicurezza e in autunno dovrebbe partire il cantiere.
In futuro, nelle quattro palazzine occupate, più altre tre, verranno ricavati circa 450 alloggi da destinare al social housing, studentati e alloggi temporanei. 
 
Intanto, in queste settimane, si sta perfezionando il passaggio dalla vecchi proprietà, Prelios, a Investire, un fondo di Cassa Depositi e Prestiti che avrà il compito di progettare la riqualificazione urbana e trovare i finanziatori, che saranno prevalentemente istituti di credito.
 
Dunque, il futuro del Moi è ancora tutto da scrivere, ma dopo anni di occupazione, i torinesi si sono ripresi questa zona della città. 

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende