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Adriano Olivetti: l’imprenditore che ha rivoluzionato l’industria

Da Alessandro Maldera

Febbraio 27, 2019

Adriano Olivetti è stato un imprenditore, ingegnere, politico e intellettuale italiano che ha lasciato un’impronta significativa nella storia dell’industria e nell’urbanistica. Nato il 11 aprile 1901 a Ivrea, l’uomo ereditò la passione per l’industria dal padre Camillo, fondatore della prima fabbrica italiana di macchine per scrivere. La sua carriera imprenditoriale lo portò a guidare la Società Olivetti al successo internazionale, rendendo il suo nome sinonimo di eccellenza e innovazione.

Inizi ed eredità Familiare

Da giovane, Adriano Olivetti si formò presso il Politecnico di Torino, laureandosi in Chimica Industriale nel 1924. Subito dopo, iniziò a lavorare presso l’azienda di famiglia come operaio, acquisendo una conoscenza approfondita dei processi produttivi e delle dinamiche aziendali. Durante un soggiorno di studio negli Stati Uniti nel 1925, Olivetti ebbe l’opportunità di aggiornarsi sulle pratiche di organizzazione aziendale, che avrebbero influenzato notevolmente la sua visione imprenditoriale.

Quindi, nel 1932 divenne il direttore della Società Olivetti e lanciò la prima macchina da scrivere portatile chiamata MP1. Grazie alla sua leadership e alla sua capacità di innovazione, l’azienda si affermò come leader mondiale per prodotti per ufficio. L’imprenditore, come presidente dell’azienda dal 1938, introdusse una serie di innovazioni: dalla razionalizzazione dei tempi e metodi di produzione alla creazione di una rete commerciale internazionale.

Impegno politico e sociale

Adriano Olivetti non fu solo un imprenditore di successo, ma anche un attivista politico e sociale impegnato. Si oppose al regime fascista e partecipò attivamente alla Resistenza, contribuendo alla liberazione di importanti figure politiche. Inoltre, negli anni del conflitto bellico, il partigiano fu costretto a riparare in Svizzera, ma mantenne i contatti con la Resistenza e continuò a sostenere la causa della democrazia.

Nel dopoguerra, Olivetti rientrò in Italia e riprese in mano le redini della sua azienda. Allo stesso tempo, avviò una serie di iniziative sociali e culturali, che avevano come obiettivo la creazione di una società più giusta e partecipativa. Nel 1948 fondò il Movimento Comunità, un progetto basato sull’idea di un ordinamento costituzionale fondato sulla collaborazione tra le diverse comunità. Olivetti pubblicò anche il libro “L’ordine politico delle comunità” nel 1945, in cui esponeva le sue idee sul futuro dell’Italia.

Visione urbanistica e impatto culturale

Olivetti si interessò anche all’urbanistica e all’architettura. Credeva che l’ambiente fisico in cui le persone vivono e lavorano avesse un impatto significativo sulla loro qualità di vita. Pertanto, promosse la costruzione di quartieri residenziali per i dipendenti dell’azienda, offrendo condizioni di lavoro e di vita migliori rispetto agli standard dell’epoca.

Inoltre, si dedicò anche alla promozione culturale, fondando le Edizioni di Comunità nel 1948. Questa casa editrice pubblicò opere di filosofia, sociologia ed economia, cercando di diffondere nuove idee e stimolare il dibattito intellettuale. Olivetti credeva che la cultura e l’istruzione fossero fondamentali per il progresso sociale e la formazione di una società più consapevole.

L’Eredità di Adriano Olivetti

La morte improvvisa di Adriano Olivetti il 27 febbraio del 1960 interruppe una carriera brillante e visionaria. Tuttavia, il suo impatto sull’industria, sul panorama politico e culturale italiano è ancora evidente oggi. La Fondazione Adriano Olivetti, fondata dai suoi familiari e collaboratori, si dedica a preservare il suo patrimonio e a promuovere i suoi ideali di giustizia sociale e partecipazione democratica.

Nel 2018, il complesso di architetture industriali di Ivrea, simbolo del suo impegno per l’urbanistica e l’ambiente di lavoro, è stato riconosciuto come Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Questo riconoscimento conferma l’importanza dell’azione dell’imprenditore nel promuovere un modello di sviluppo industriale sostenibile e centrato sulle persone.

Articolo aggiornato il 14/12/2023

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende