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Sacra Sindone, l’uomo del telo fu crocifisso: scoperta frattura al braccio

Da Alessandro Maldera

Gennaio 02, 2019

Sacra Sindone

Sacra Sindone, l’uomo del telo è stato crocifisso e le macchie di sangue sono autentiche. Uno studio ha portato alla luce fratture al braccio destro.

La Sacra Sindone è sempre argomento di interesse, ma ora uno studio scioglie altri dubbi legati alla reliquia.

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Lo studio ha constatato che l’uomo della Sindone ha il braccio destro più lungo di 6 centimetri. Un particolare che potrebbe essere ricondotto ad una frattura al gomito o di una lussazione alla spalla, compatibile con la crocefissione.

Questo è il frutto del lavoro di un  team di medici torinesi, guidato da Filippo Marchisio, primario di Radiologia di Rivoli.

Tutto ciò non lo si può vedere direttamente sul Sacro Lino in quanto una parte di braccia e spalle è andata perduta ed è stata coperta dalle toppe applicate delle suorine. Dunque, per realizzare lo studio è stato necessario l’utilizzo di un volontario con le stesse caratteristiche dell’uomo del telo per poter sovrapporre le immagini e confrontarle.

Proprio per questo motivo, Marchisio ha utilizzato per la prima volta la Tac e un volontario di 32 anni per ricostruire le parti mancanti del sacro telo andate perdute nell’incendio di Chambery del 1532.

Lo studio

La scansione è stata eseguita con una bassa dose di raggi x grazie alla macchina di ultima generazione dell’Istituto di Radiologia di Torino. Lo studio è stato scritto con il medico legale Pierluigi Baima Bollone e sarà pubblicato a breve.

Inoltre, questa ricerca ha confermato anche la veridicità delle macchie di sangue, le quali erano state messe in dubbio da un precedente studio.

Grazie alla Tac si è riusciti a fare luce su uno dei tanti enigmi della Sindone, ovvero l’asimmetria delle braccia. Infatti, la Tac permette di avere una riproduzione perfetta delle volumetrie del corpo, consentendo di ricostruire le parti mancanti. L’incoerenza della posizione di spalle e mani avvalora l’ipotesi che l’uomo della Sindone sia stato davvero crocifisso.

Attraverso le immagini fornite dalla Tac, il primario è riuscito ad individuare l’esatto punto in cui la lancia ha trafitto il costato, spiegando così anche l’autenticità delle macchie di sangue.

In effetti un altro studio, sempre sulla Sindone, ha messo in evidenza, in maniera inconfutabile che l’uomo del telo fu torturato a morte. Quindi potrebbe essere coerente con questa nuova scoperta.

Dunque, questo importante studio afferma che l’uomo della Sindone è stato crocifisso, ma non indica la certezza che quell’uomo fosse Gesù.

Aggiornato al 08 ottobre 2020

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende