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Storia delle fate del Piemonte: tra favola e mitologia

Da Alessandro Maldera

Novembre 08, 2018

Storia delle fate del Piemonte: tra favola e mitologia

Creature mistiche, fiabesche e mitologiche, le fate del Piemonte sono legate alla natura e alla protezione dei raccolti.

Quanti di voi quando erano bambini andavano in nei boschi alla ricerca dei folletti? La scuola organizzava queste uscite didattiche e noi bambini eravamo ben contenti di poter cercare i magici gnomi. Esistono persino le fate del Piemonte, leggiadre, buone, protettrici dei raccolti e della natura in generale.

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Nella nostra bella regione si narrano storie a proposito di tre fatine, una solitaria che ha aiutato i montanari della Val Germanasca a costruire un acquedotto tra le rocce, prendendosi gioco del Diavolo che, desiderando la fanciulla più bella della zona, aiutò gli abitanti. Un’altra leggenda narra di una fata bellissima che di notte filava senza sosta per soddisfare le necessità dei montanari che abitavano la zona tra Pramollo e San Germano. Lei sotto la luna splendente, su di una roccia (chiamata La Cerpeniëra), filava ininterrottamente. L’ultima storia riguarda le fate dell’Orsiera, gentili e disponibili, che distribuiscono la loro sapienza in fatto di erbe officinali tra i montanari dell’alta Valle.

Queste sono semplici favole da raccontare ai bambini o da cui prendere spunto per creare fiabe meravigliose. Però ci piace pensare che le fate del Piemonte siano creature buone e gentili che corrono in aiuto di contadini (e non solo).

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende