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L’Abbadia di Stura: oggi periferia nel Medioevo riferimento per i pellegrini

Da Alessandro Maldera

Novembre 02, 2018

Foto della Abbadia di Stura a Torino

In un’area periferica e industriale di Torino si nasconde un pezzo di storia della nostra città: è il complesso medievale  dell’Abbadia di Stura.

Chissà quante volte ci siamo passati davanti, percorrendo strada Settimo per imboccare l’autostrada. E probabilmente mai abbiamo pensato che questa stessa strada di Torino nel Medioevo era attraversata a piedi dai pellegrini che si dirigevano verso Roma e Gerusalemme.

La chiesa dellAbbadia l’ospedale San Giacomo di Stura furono costruiti nel 1146 proprio per accogliere i fedeli in viaggio: dove ora vediamo capannoni industriali allora c’erano cascine e mulini.

Nel Settecento la chiesa dell’Abbadia divenne la parrocchia della “regione Barca”. I monaci avevano l’incarico di gestire il porto fluviale, detto porto dell’Abbadia, che si trovava nel tratto in cui la Stura confluisce con il fiume Po.

Complesso dell'Abbadia di stura vista dall'alto

Ecco perché oggi il quartiere si chiama Barca

Una barca traghettava i viandanti da una riva all’altra della Stura, funzione oggi svolta dal ponte Amedeo VIII. 

Nel tempo gli edifici del complesso dell’Abbadia sono stati convertiti parte ad uso residenziale e parte ad attività produttive. È in uno di questi che, dal 1943, ha sede lo stabilimento Aurora, rinomato marchio italiano di penne.

L’Aurora ha prodotto la prima penna stilografica nel 1919. La manifattura si è poi trasferita dal centro storico della città in periferia, a causa dei danni subiti durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale.

L’Abbadia non è stata danneggiata durante le guerre, ma ci ha pensato il degrado a far si che la chiesa venisse dichiarata inagibile e successivamente sconsacrata.

Negli ultimi anni è stato avviato un progetto di restauro di questo patrimonio storico, fra cui il ripristino delle cascine d’epoca. Nel contempo la manifattura Aurora è diventata un luogo di richiamo. Nel 2016 è stato inaugurato il primo museo al mondo dedicato al segno e alla scrittura.

L’Officina della scrittura si trova  proprio all’interno della manifattura ed è stata ideata e voluta dal suo Presidente Cesare Verona. Storia e innovazione a braccetto stanno restituendo vitalità ad una patrimonio storico di Torino che pareva essere destinato all’oblio.

A cura di Laura Polesinanti

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende