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Torino con 12 grattacieli nel 2030: in Comune il progetto di un architetto innovatore

Da Alessandro Maldera

Ottobre 19, 2018

Torino con 12 grattacieli nel 2030: in Comune il progetto di un architetto innovatore

È possibile immaginare una Torino con 12 grattacieli nel 2030? Sembra un arco temporale troppo ristretto, ma il progetto di un giovane architetto è arrivato in Comune.

Si tratta di un progetto parecchio ambizioso che, se applicato, cambierebbe radicalmente e per sempre il volto della nostra città. Un primo passo, in questo senso, era stato mosso dal Grattacielo di Intesa Sanpaolo, inaugurato nel 2015. Un processo che sarà poi proseguito con l’inaugurazione del Grattacielo della Regione Piemonte.

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A Torino, però, potrebbero arrivare altri cambiamenti con il progetto “Grande Meridiana Urbana”.

I dettagli del progetto

In cosa consiste questo progetto?

Innanzitutto, occorre precisare che questa iniziativa nasce dalle idee di Carlo Boccazzi Varotto, un attivista che coinvolge le comunità creative e tecnologiche nello sviluppo delle imprese e dei contesti locali. A sostenere e dare forma al tutto è invece un architetto innovatore, Raimondo Guidacci.

Si tratta di un disegno preciso, volto a rendere la nostra città un ambiente circolare. Gli edifici, in questo contesto, non hanno solo funzione estetica, ma sono anche funzionali per i servizi per i cittadini.

L’obiettivo è quello di mettere al centro di tutto la Mole Antonelliana. Il simbolo di Torino farà da perno centrale della meridiana, segnando l’ora mediante la sua ombra. I dodici grattacieli saranno disposti strategicamente in 12 punti diversi, come a formare un orologio. I punti di posizionamento saranno scelti appositamente, in base ai posti in cui il sole cade in maniera diversa. Saranno dunque distribuiti su un mezza circonferenza perfetta.

I grattacieli saranno sospesi 8 metri da terra e lo loro forma sarà asimmetrica. Questo aspetto richiamerà il movimento delle grandi turbine eoliche. Proprio per il loro essere non convenzionali, i grattacieli avranno a disposizione le più avanzate tecnologie impiantistiche, nel rispetto della sostenibilità ambientale e energetica e delle norme di sicurezza.

All’interno degli immensi edifici troveranno posto appartamenti e uffici di aziende ed enti, sia pubblici che privati. I nomi delle realtà che si affideranno a questa novità non sono però stato resi noti.

Come avrà reagito il Comune di fronte a tutto ciò? Pare che Palazzo Civico abbia accolto con entusiasmo il progetto. Dopo averlo analizzato attentamente si riserverà di valutare i potenziali finanziamenti (da richiedere al Governo), per poi avviare l’iter di realizzazione.

Si tratta di un progetto destinato a creare numerose divisioni. Non mancano i contrari, che si sono già organizzati in comitati e associazioni per opporsi a questa ipotesi.

(Da www.medium.com)

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende