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Sacra Sindone, secondo una ricerca il sangue è falso

Da Alessandro Maldera

Luglio 17, 2018

Sacra Sindone

Sacra Sindone, una ricerca afferma che il sangue è falso. Lo rivela il Journal of Forensic Sciences: sostiene che almeno la metà delle macchie di sangue sono false.

Secondo quanto riportato sulla prestigiosa rivista uno studio condotto sul sudario che avrebbe avvolto Gesù rivela che almeno la metà delle macchie di sangue presenti sul tessuto non sarebbero autentiche.

La ricerca effettuata

Nello specifico, la ricerca è stata portata avanti da Matteo Borrini, dell’Università di Liverpool, e Luigi Garlaschelli, del Cicap. I ricercatori hanno rivelato na notizia alquanto sconvolgente: sulla Sacra Sindone il sangue è falso. La ricerca effettuata ha utilizzato esperimenti che si rifnno alle tecniche della medicina forense.

Attraverso delle procedure particolari, i ricercatori sono riusciti a ricostruire la formazione delle macchie di sangue.  Il risultato è sorprendente. Infatti gran parte delle macchie di sangue non sarebbero compatibili con la posizione assunta dal corpo di un soggetto crocifisso. Inoltre non sarebbero nemmeno riconducibili ad altri movimenti, a prescindere che il cadavere si trovasse sulla croce o nel sepolcro.

È evidente come una tale affermazione possa suscitare enormi controversie sia in ambito scientifico che non. Ma questo è il sunto dell’articolo pubblicato dagli studiosi. Infatti, per tutti coloro che sono interessati ad approfondire la questione e a conoscere i dettagli della ricerca, è possibile consultare i dati dello studio.

Una scoperta destinata a diventare motivo di dibattiti e divisioni, che apre la strada verso altre ricerche. Constatazioni già effettuate in passato, che hanno aperto numerose polemiche e creato dissidi tra gli ambienti religiosi e scientifici.

L’irritazione dell’arcidiocesi di Torino

Com’era prevedibile l’idea che il sangue sulla Sacra Sindone sia falso fa irritare l’arcidiocesi di Torino.  Quest’utlima si affida alle osservazioni dello scienziato Pierluigi Baima Bollone, presidente onorario del Centro Internazionale di Sindonologia di Torino, l’unica istituzione ufficiale per lo studio della Sindone.

Lo scienziato si sofferma sul metodo utilizzato per la ricerca ossia un sistema chiamato BPA, molto criticato a livello scientifico. In cosa consiste? Dall’aspetto delle macchie di sangue si desume come sono state procurate con risultati molte volte discutibili. Questo metodo in molti casi, secondo Baima , è stato sconfessato.

Insomma secondo lo scienziato il lavoro presentato fa parte di una serie più ampia in quanto è stata pubblicata solo la parte che riguarda gli arti superiori. Si sofferma acnhe sui dui autori della ricerca. E precisa che Borrini è un antropologo e Garlaschelli un chimico. Ma quest’utlimo è conosciuto da tempo come una persona contraria all’autenticità della Sindone.

Non è la prima volta che Baima Bollone e Garlaschelli si trovano agli antipodi. Era già successo con il sangue di San Gennaro.

L’irritazione del Vaticano

Se l’arcidiocesi di Torino si affida a Baima Bollone, in Vaticano la replica è affidata alla sindonologa Emanuela Marinelli. “Di scientifico – afferma su Vatican News, il portale ufficiale della Santa Sede – non c’è nulla.

Per la Marinelli il motivo di questo lavoro è semplice: “Basta pagare e le ricerche si fanno. E si trova pure chi te le pubblica. È innegabile che dietro ad alcune di esse si nascondono gruppi che vogliono far credere che la Sindone sia un falso storico

Papa Francesco, nel 2015, pregando davanti alla Sindone durante la sua visita a Torino era stato chiaro sulla posizione da sempre espressa dalla Chiesa. “La Sindone – aveva affermato Bergoglio – attira verso il volto e il corpo martoriato di Gesù e, nello stesso tempo, spinge verso il volto di ogni persona sofferente e ingiustamente perseguitata. Ci spinge nella stessa direzione del dono di amore di Gesù”.

Tutta la discussione dimostra ancora una volta che per un cattolico, scoprire che la Sindone sia falsa non cambia nulla. Tutto cambia, invece, per un ateo.

Aggiornato al 08 ottobre 2020

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende