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4 Aprile 1962: la visita di De Gaulle a Torino e l’incontro bilaterale con Fanfani

Da Alessandro Maldera

Aprile 04, 2018

Il 4 aprile 1962 si tenne un incontro tra il presidente della Repubblica francese Charles de Gaulle e il presidente del Consiglio italiano Fanfani, presso il parco naturale La Mandria di Torino.

L’incontro nacque dall’esigenza italiana di giungere ad un compromesso circa lo sviluppo dell’integrazione europea.

Negli anni ’60, la Comunità europea cominciava a prendere forma, dopo l’istituzione della CEE e dell’EURATOM.

trattati di Roma del 1957 avevano dato slancio all’integrazione economica europea e aperto la strada a quella politica, sebbene il percorso verso un’unione politica fra Stati fosse ancora molto lungo.

Fra i maggiori sostenitori della fondazione di una Comunità europea dotata di istituzioni sopranazionali e indipendenti, si annoverano personalità come Altiero Spinelli, Jean Monnet e  Robert Schuman.

Fra i massimi oppositori di un simile progetto si ricorda, invece, il generale francese Charles De Gaulle.

In quanto fervente sostenitore del nazionalismo francese, De Gaulle era ostile ad ogni ordine sopranazionale che attentasse alla sovranità della Francia.

Negli anni ‘60, di fronte ai successi della CEE in campo economico, si rendeva necessaria una maggiore collaborazione anche in ambito politico.

Nel 1961, venne così elaborato il Piano Fouchet che esprimeva la volontà generale degli Stati membri di creare l’unione politica.

I dettagli del Piano

 

Il progetto stabiliva un’unione intergovernativa fra Stati, in cui ognuno manteneva la propria sovranità nazionale. Nel piano era prevista l’adozione di una politica estera comune e la creazione di istituzioni proprie, più o meno indipendenti.

Sebbene gli Stati minori fossero preoccupati del controllo francese sulla propria politica estera,  il Piano Fouchet era in procinto di essere approvato. La decisione improvvisa di De Gaulle di sostituire quest’ultimo con il Piano Fouchet II fece, però, venir meno gli accordi.

Il Piano Fouchet II, infatti, non riconosceva alcuna indipendenza alle istituzioni comunitarie e ogni decisione politica veniva subordinata al Consiglio (un organo intergovernativo rappresentate degli interessi nazionali e non della Comunità).

Il progetto trovò, dunque, l’opposizione dei paesi del Benelux, i quali posero come clausola per l’accettazione del piano, l’ingresso del Regno Unito nelle Comunità.

Nel 1962, l’Italia cercò di porsi come forza mediatrice fra gli stati minori del Benelux e la Francia. Si tenne, così, l’incontro fra il il generale De Gaulle e il presidente del consiglio Fanfani, il quale tentò di convincere il presidente francese a concedere l’annessione inglese.

Tuttavia la Francia, preoccupata che l’ingresso del Regno Unito nella Comunità rafforzasse  l’influenza USA in Europa, oppose un netto rifiuto e il pianoFouchet II non trovò mai la luce.

 
(Articolo di Martina Santi)

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende