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Torino, la città dove nascono gli scrittori!

Da Alessandro Maldera

Gennaio 02, 2018

scrittori torino

I protagonisti qui sono due. Da una parte l’ex capitale d’Italia, Torino, con i suoi larghi viali alberati e la dolce eleganza. Dall’altra la figura dello scrittore, quella persona che vive, si fa vivere, non vive, non si sa bene.

Si perché quella dello scrittore è una razza strana. C’è chi scrive per essere letto, chi perché ha letto e chi per non dire nulla. E infine chi scrive per dare voce al suo sconvolgimento interiore. Una sorta di turbinio di emozioni e pensieri, pensieri ed emozioni e parole. Un flusso che urla “SCRIVI!!”, imperativo. Senza mezze misure, un obbligo. E chi ne viene travolto non può che obbedire, una dolce tortura si potrebbe dire.

Poi arriva Torino, che racchiude in poco spazio una bellezza rara, rara e sconvolgente. Quando la passione impegna corpo e mente, si viene sconvolti. Ed è questa l’incredibile reazione che Torino produce sulle buone penne che mettono piede in città o vivono in città. Tutti quelli che vogliono dire qualcosa, far parlare i sentimenti o vibrare i pensieri in Torino trovano una culla. Trovano una piccola oasi verde dello scrittore. Come non rimanere affascinati dal lungo Po o dalle immense piazze? Non credete sia impossibile non rimanere estasiati dalla verde collina che orgogliosa fa da dirimpettaia alle montagne poco lontane che avvolgono torino come delle grandi braccia? Come non rimanere folgorati dalla dolcezza del tempo che a Torino sembra trascorrere lento come in una fiaba?

Qui entra in gioco lo scrittore, lo scrittore con i suoi sentimenti vivi e vispi. Qui entrano in gioco gli occhi di colui che guarda e non vede altro che bellezza; che sia bello lui dentro? Chissà. Perché è proprio la bellezza che muove il mondo, l’arte. Quando l’uomo vede Arte l’uomo ama, ama il bello, ama il mondo e ama se stesso e condivide. La felicità è vera se condivisa. E chi meglio di uno scrittore può condividere felicità, e conoscenza?

Torino: patria degli scrittori

Torino è patria di scrittori del calibro di Edmondo De Amicis, Giovanni Arpino, Mario Soldati. Tutti torinesi, che da Torino hanno preso ispirazione, storia, ambientazioni. E se non basta sempre Torino ha dato i natali a Natalia Ginzburg e Massimo d’Azeglio, solo per fare altri due nomi di scrittori che hanno segnato la storia della letteratura italiana.

Tutti scrittori di un’altra epoca, giusta osservazione, e allora veniamo ai giorni nostri. Paolo Giordano con “La solitudine dei numeri primi” che in una intervista lui stesso dichiarò come proprio l’ambiente di Torino sia stato cruciale nello scrivere, in quanto continua ispirazione tra un caffè e un portico. Luciana Littizzetto con la sua indiscutibile originalità e stravaganza che possiamo ritrovare in numerosi suoi libri come “Ti amo bastardo” o “La principessa sul pisello”. 

E poi Andrea Bajani, Giuseppe Culicchia, Marco Aime, tutti scrittori che, anche se in ambiti diversi, vengono accomunati da un elemento fondamentale, tutti torinesi di nascita; come d’altronde tutti i nomi citati poco sopra. Bisogna inoltre dire che ci sono stati casi in cui Torino ha dato vita a figure illustri che hanno fatto tremare poltrone e infastidito poltroni. Un esempio su tutti rimane indelebile Giuseppe Baretti, ai più conosciuto per la “Frusta Letteraria“; periodico quindicinale in cui lo scrittore, poeta e critico frustava metaforicamente parlando tutti gli scrittori che per lui erano pessimi scrittori; quelli che scrivevano per “non dire nulla” avevano vita breve insomma.

Ci si potrebbe dilungare ancora su Torino e suoi torinesi che attingono da una città finita e infinita allo stesso tempo, ma il nostro tempo, per ora, finisce qui.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende