Laghi, ponti e parchi. La Falchera cambia volto.

C’è una zona di Torino che un po’ per scherzo e un po’ per ricordo è rimasta “una brutta zona”. Poco importa, ci va tempo a cambiare una convinzione, nel mentre la Falchera ne approfitta per cambiare volto.
Ad oggi la zona della Falchera è un cantiere a cielo aperto tra la bonifica dei laghetti, la costruzione dei ponti verso Settimo T.se e Torino, e il rifacimento del parchetto in via degli Ulivi.
Non sembra, ma tutto ciò sta producendo una lenta ma costante rigenerazione, sia sulle persone che sul territorio.

Gli occhi sono puntati principalmente sul cantiere dei laghetti che, termine posto nel 2017, sembra stia rispettando i tempi. Un sopralluogo di Mole24 ha dato modo di vedere gli avanzamenti dei lavori sia relativi alla bonifica degli specchi d’acqua che alla costruzione dei nuovi spazi relax e dei futuri orti.
Le prove anti-bomba, perforazione di tre metri nel terreno e seguente scandagliamento, sono quasi terminate con, per ora, esiti negativi, tant’è che l’area ovest è stata già oggetto di edificazione a livello idraulico e stradale con la distribuzione dei tubi dell’acqua in tutti i diversi giardinetti e la costruzione delle stradine con ciottoli. Nella zona nord-est la precarietà delle sponde si sta arginando con sponde rinforzate sui lati del lago, nuovi alberelli piantati che si affacciano sull’acqua, e l’isolotto centrale innalzato con la terra rimediata dagli altri punti.
Passando alla parte sud, un intero pezzo del lago è stato prosciugato per fare posto alle future aree sportive e per i cani; ad oggi solo un cumulo di terra e pietre che si affaccia sulla A4. Risalendo verso il centro dell’area, nella stradina che porta fino al ponte per Settimo T.se, lo scenario è talmente diverso da destare stupore nei passanti.
Un ciclista non ha esitato a dire la sua “bello, irriconoscibile ma bello” e subito dopo un uomo che portava i suoi cani a passeggio “guarda, era ora.
Hanno tirato via tanta di quell’immondizia e…sono contento. Il lago ne aveva bisogno, la Falchera ne aveva bisogno”.
Vi terremo aggiornati.