Tassa sul turismo: a Torino frutta oltre 7 milioni

Sette milioni di euro.
Non male per una tassa ribattezzata «tassa sulle vacanze». Si tratta, per la precisione, dell’imposta di soggiorno e di sbarco, che viene pagata dai turisti in ben 705 zone di vacanze.
Il balzello si sta diffondendo nel nostro paese, con modalità differenti fra un Comune e l’altro. Dai 10 centesimi ai 5 euro al giorno, il turista si trova di fronte a questa imposta, che a onor del vero, spesso si paga anche all’estero.
Due eccezioni: Roma, dove la tassa può raggiungere i dieci euro (!) e al contrario le isole più piccole, dove si paga una tassa di sbarco di un euro e mezzo al massimo.
Alcuni dati, citati da La Stampa: da uno a cinque euro a Venezia, da uno a quattro a Viareggio, due euro e mezzo massimo a Taormina, 3 e mezzo a Firenze.
A Torino si va da 1.80 a 5 euro (per alberghi a 5 stelle) per un introito possibile annuo calcolabile, a spanne, sui sette milioni e mezzo di euro. (A Milano, complice l’Expo, se ne introitano oltre 35, per capirci).

Per la precisione, secondo quanto dice il Comune, “La misura dell’imposta è graduata e commisurata con riferimento alle varie tipologie ricettive (si veda l’Allegato A in calce) tenuto conto delle caratteristiche e dei servizi offerti, nonché del conseguente prezzo del soggiorno. Essa è applicata all’atto del pagamento della prestazione alberghiera, per ciascun periodo di pagamento (ossia per ogni trimestre)”
Redazione M24