Gtt, domenica di sciopero!

Domenica 24 maggio, con somma manifestazione di “giubilo” da parte dei torinesi che attivamente adoperano le linee tranviarie della città, la Gtt ha indetto uno sciopero di 24h.
Il copione è sempre lo stesso: fasce protette di prima mattina fino alle 9.00 e dalle 12.00 alle 15.00 in città, dalle 14.30 alle 17.00 per il trasporto extra urbano e ferroviario. L’unica variazione in questo famigliare quadretto è il giorno, non il consueto venerdì e neppure il lunedì recentemente selezionato, bensì una domenica.
La giornata di sciopero è stata indetta dalla USB, l’Unione Sindacale di Base, la quale ha voluto lanciare un forte segnale di malcontento nei confronti dell’attuale gestione del contratto integrativo, affrontando il problema degli inidonei e rivedendo la distribuzione dei turni e degli orari dei lavoratori.
Come in ogni sciopero Gtt cui siamo abituati, anche in questo caso le motivazioni sono condivisibili e accettabili per la maggior parte dei lavoratori, tanto più laddove tale protesta sia perpetrata in un giorno non lavorativo per la maggioranza degli utenti.
Tuttavia, come era altrattanto prevedibile, quasi tutti gli utenti non sono stati d’accordo.
Sull’ormai famosa pagina facebook della compagnia di trasporti torinese , sono spuntati i soliti insulti, le parole dure e di dissenso e, qualche volta, anche delle ragioni valide per cui qualsiasi sciopero perpetrato dai mezzi pubblici possa essere più dannoso che utile in questo periodo di grande fermento artistico e culturale per Torino (grazie alla Sindone e a To2015 Capitale dello Sport e alla vicinanza con l’Expo milanese).
Di fronte a una media di un commento positivo ogni 20 negativi, la cartina di tornasole 2.0 che solo Facebook sa essere, restituisce un quadro sempre meno tollerante della cittadinanza verso il suo gruppo di trasporti pubblici.
Pur non essendo questa la sede giusta per trattare la validità delle regioni dell’una e dell’altra parte, consapevoli che lo sciopero per sua stessa definizione crei un disagio all’utenza, non possiamo fare a meno di notare ancora una volta che la suddetta utenza spesso e volentieri ha già pagato un servizio che molte volte non riceve e che si sta sempre più manifestamente allontanando dalla Gtt.
Per il futuro, qualunque esso sia, la frequenza degli scioperi sarà inversamente proporzionale al rispetto ottenuto dai viaggiatori abituali e turisti torinesi.
Starà a Gtt, a conti fatti, capire quanto sarà importante il peso delle opinioni dei suoi utenti.
Francesca Palumbo