Piemonte: 7 miliardi contro frane e alluvioni, ma.. mancano le idee.

Il progetto si chiama Italia Sicura e, tolti i doppisensi, potrebbe davvero essere la soluzione al problema idrogeologico che investe la regione Piemonte ogni anno.
La neonata struttura governativa mette a disposizione 359 milioni di euro per l’intera regione. Di questi, 100 milioni sono la cifra utile alla messa in sicurezza dell’area di Torino e cintura, con la costruzione di 4 vasche di laminazione; ampi bacini che, in caso di piena di fiumi o torrenti, contengono il volume d’acqua in eccesso. Queste opere, integrandosi nei corsi Dora Riparia, Pellice, Chisola e Ceronda, ne abbasserebbero le piene del 30%, proteggendo di conseguenza Casellette, area del Pellice, Airasca, Volvera, None e Druento.
In realtà le opere e la spesa per proteggere l’intera regione subalpina hanno cifre di altra portata. Il numero totale delle attività di prevenzione è 1200, con una spesa per ognuno di 500mila euro per un totale di 1,6 miliardi di euro. Non serve nemmeno dire che i soldi mancano, però serve dire che la mancanza di idee sul da farsi è inaccettabile, in particolare vista la cifra che sarà sbloccata con Italia Sicura nei confronti del Piemonte, una somma pari a 7-9 miliardi in 7 anni.

Riferendosi poi al resto del Piemonte, Balocco ha affermato: “Ci sono 500 interventi da effettuare [sono 520 per l’esattezza le attività più importanti ndr], per i quali al momento disponiamo di 31 milioni dallo Stato per le recenti calamità naturali più 8,5 milioni dall’Europa e 20 milioni di fondi regionali”, cui una 50ina di progetti saranno cantierabili ad estate passata.
Insomma, questa volta abbiamo tutte le carte in regola; basterebbe solo tracciarle..