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Il tesoro nascosto di Porta Nuova, c’era una volta la sala d’aspetto dei Savoia

Da Alessandro Maldera

Marzo 18, 2015

Il tesoro nascosto di Porta Nuova

La sala Gonin di Porta Nuova, il tesoro nascosto della stazione

Una sala d’aspetto regale si nasconde all’interno della stazione di Porta Nuova a Torino, quella dei Savoia.

Molti di noi ci passano ogni giorno, chi per lavoro, chi per piacere o, dopo la trasformazione in galleria commerciale, per fare shopping: tutti ci passano ma nessuno lo nota, il tesoro nascosto, di Torino Porta Nuova.

Lato via Nizza, esattamente pochi metri dopo la lapide commemorativa dedicata ai fratelli Stephenson, gli inventori della locomotiva a vapore, proprio li, poco dopo si cela il grande segreto.

Il tesoro nascosto di Porta Nuova

L’ archi-star delle stazioni della seconda metà dell’ 800 (oltre a Porta Nuova progettò Genova Piazza Principe e la stazione di Alessandria), il piemontese Alessandro Mazzucchetti, l’ aveva creata per far si che la famiglia reale potesse aspettare il proprio convoglio al riparo da occhi indiscreti.

I Savoia incaricarono uno degli artisti di Corte per abbellire l’ ambiente. 

Francesco Gonin (anche lui piemontese, e padre di numerose opere nelle proprietà sabaude) e lui lo fece con l’ obiettivo di rappresentare gli elementi.

Infatti, acqua, terra e  fuoco, sul soffitto, e i quattro continenti, Americhe, Europa, Asia e Africa sulle pareti, agli angoli della sala.

Un tesoro di elevata importanza dunque, sia architettonica che artistica, sono infatti presenti anche mobili di elevato pregio e un lampadario in vetro di Murano, ma “nascosto” ai cittadini.

Il tesoro nascosto di Porta Nuova

La sala Gonin di Porta Nuova è preceduta dal salone degli stemmi (visibile tra un compensato e l’altro) ed  è stata aperta al pubblico solo in rare occasioni.

Come, ad esempio, la fine dei lavori di riqualificazione avvenuti da parte di Grandi Stazioni nel 2009, e in qualche altra apertura straordinaria.

Ma finisce qui: la sala non è destinata all’ apertura,  fanno sapere da Grandi Stazioni, è possibile però prenotare delle visite in giorni prestabiliti contattando la direzione.

Un vero e proprio peccato per questo capolavoro, che è stato recentemente restaurato sotto il controllo della sovraintendenza ai beni culturali.

Quindi riconosciuto come tale dalle istituzioni che forse intendono proteggerlo da chi ne farebbe un uso improprio.

Dal gestore dell’ infrastruttura fanno sapere che l’ ambiente è troppo piccolo (75 metri quadri), ospita al massimo 50 persone (viene affittato per eventi con questa capienza al prezzo di 1500 Euro mezza giornata, 3000 euro un giorno e 6500 euro 3 giorni), e che più di questo non si può fare: avanti quindi, universitari, studenti, privati cittadini, scolaresche o tour operator: contattate [email protected], e che il tesoro venga svelato!

Alessandro Rigitano

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende