Cronaca di Torino

L’abbonamento musei: una carta che veste il Piemonte con “l’abito della festa”.

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È iniziata la campagna di Abbonamento Musei 2015.

Quest’anno l’interesse verso la tessera azzurra e bianca aveva creato interesse – e attirato polemiche – già nei mesi scorsi per l’annunciato aumento e per qualche agevolazione in meno, per gli abbonati, rispetto agli anni passati.

Ma, polemiche a parte, l’abbonamento musei – tutto piemontese – è un unicum in Italia, esempio per moltissime altre iniziative simili, oltre ad avere il grande pregio di aver fatto innamorare i residenti dei musei e monumenti. Ma forse è meglio rinfrescarci la memoria.

Primo in Italia nel suo genere, l’Abbonamento riunisce sotto un unico brand il patrimonio artistico e l’offerta espositiva del territorio e può oggi essere considerato uno strumento di welfare culturale a servizio stabile per chi risiede in Piemonte: la tessera dà accesso libero e illimitato a musei e mostre di Torino e del Piemonte per un anno ed è in collegamento con le altre attività culturali cittadine e regionali.

L’Abbonamento Musei, nato nel 1995 da un progetto della Città di Torino, ha cominciato il suo cammino a partire dai musei civici della Città di Torino, per allargarsi via via a tutti i musei di Torino e della sua area metropolitana. Nel 1998 sono entrati a far parte del circuito anche i musei dello Stato (dal Museo Egizio a Palazzo Reale, dal Castello di Racconigi al Castello Ducale di Agliè, solo per fare alcuni esempi).

Dai 4 musei del 1995, dunque si passa nel 1999 a raccogliere 30 musei. Il numero di istituzioni è via via aumentato anche in virtù dell’inaugurazione di nuovi importanti musei come ad esempio il Museo Nazionale del Cinema.

Nel 2002 il circuito si estende al territorio del Piemonte con l’adesione di 80 musei. Ad oggi i musei aderenti in tutto il Piemonte sono quasi 200.

E gli abbonati? Dal 1999 al 2014 si è passati da 5.700 a oltre 100.000 abbonati, con una media di 7 visite all’anno, per abbonato.

Ormai è uno status e c’è da chiedersi come mai non si sia ancora diffuso, come una macchia d’olio, in altre regioni d’Italia.

Fin qui il positivo. Sicuramente i problemi contabili per una regione in crisi per vari motivi ci sono e ci saranno e la dimostrazione è anche l’aumento – quest’anno il costo è di 52 euro – ma è quasi impossibile trovare un altro luogo in Italia con un’offerta culturale come quella piemontese a questo prezzo.

Un’importante novità è stata introdotta da quest’anno: l’Abbonamento Musei vale 365 giorni dal giorno dell’acquisto e non più in corrispondenza dell’anno solare, senza considerare il giorno in cui si faceva.

Insomma novità belle e brutte che però rendono ancora appetibile una tessera comoda, interessante e sicuramente indispensabile per mantenere Torino e il Piemonte con “l’abito della festa”.

Non è questa l’occasione per fare pubblicità a un prodotto che non ne ha bisogno.

Sicuramente sarà necessaria per entrare nel mood di Torino 2015 e delle molte iniziative studiate per rendere la nostra città appetibile per i turisti. Ma chi sono i primi turisti di Torino se non i torinesi stessi?

Stay tuned per le novità che ci aspettano nel 2015.

Giulia Copersito

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