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A Torino la prima società spiritica d’Italia

Da Alessandro Maldera

Ottobre 31, 2014

Torino è da sempre collegata al mistero. Molti appassionati dell’occulto e non per esempio sanno che fa parte, con Lione e Praga, del triangolo della magia bianca e, con Londra e San Francisco, di quello della magia nera. Un’altra credenza legata alla città la presenta come punto di incontro di forze positive e negative: il centro dei flussi di energie positive sarebbe piazza Castello (e anche la Gran Madre si trova nell’area “bianca” della città), quelle negative in piazza Statuto.

Non tutti sanno forse che a Torino è nata nel 1856 anche la prima società spiritica italiana. Chiamata all’inizio Società Spiritica Italiana e poi diventata nel 1863 la Società Torinese di Studi Spiritici, includeva tra i suoi membri anche alcuni personaggi politici di spicco dell’epoca, come il segretario di Cavour Vincenzo Scarpa.

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L’idea di base era quella di non trattare la credenza negli spiriti come semplice superstizione, ma di studiare queste entità dal punto di vista scientifico, come dei veri e propri esseri viventi.

La società fondata a Torino era diventata un punto di riferimento per tutti gli studiosi e appassionati di esoterismo e pubblicava persino una vera e propria rivista di stampo scientifico, gli Annali dello Spiritismo.

Potrà sembrare strano, ma l’approccio a questi temi era, tra fine Ottocento e inizio Novecento, molto serio e rigoroso. In quegli anni infatti, proprio a Torino, erano in particolare diventate famose due medium, particolarmente note negli ambienti esoterici per le loro doti paranormali e anche oggetto di esperimenti scientifici (o, per come la vedremmo oggi, pseudo-tali).

La prima, Eusapia Palladino, pur essendo napoletana, si ricollega all’elite torinese per aver causato una conversione illustre all’esoterismo: la sua capacità di far levitare i tavoli e vari oggetti durante le sedute spiritiche aveva infatti colpito Cesare Lombroso, che dopo questo incontro si è aperto e appassionato allo studio dell’occulto.

L’altra, Linda Gazzera, le cui capacità avevano affascinato la nobiltà torinese, per la quale teneva sedute spiritiche.

Tali riunioni esoteriche erano anche state fotografate, soprattutto perchè si era diffusa la voce che la donna fosse capace di far materializzare visi di donna durante la trance.

Le foto sono poi anche state raccolte in un libro del 1912, Fotografie di Fantasmi.

Le leggende e i misteri che allora circolavano in città sono innumerevoli e hanno contribuito ad avvolgere Torino in un’aura di mistero e a regalarle un fascino particolare.

Chi volesse approfondire questa particolare nicchia della storia della nostra città può dedicarsi alla lettura delle opere dello scrittore torinese Renzo Rossotti, che, oltre ad aver intrapreso un’illustre carriera di giornalista inviato, si è anche occupato in alcune pubblicazioni dello studio della “Torino esoterica”.

Riscoprire le leggende e i personaggi che le popolano può anche essere un altro modo di avvicinarsi ad Halloween, immedesimandosi nella mentalità delle persone dell’epoca, per cui l’esoterismo e l’occulto non erano solo superstizioni, ma inquietanti e affascinanti verità.

Erika Guerra

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende