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La cucina borghese in Piemonte: un mix tra popolare e nobile

Da Alessandro Maldera

Ottobre 30, 2014

La cucina borghese in Piemonte si è consolidata con l’Unità d’Italia: una via di mezzo tra quella popolare e quella nobile di palazzo. Non è limitata dalla grande parsimonia dei ceti popolari, ma neanche condizionata dallo sfarzo tipici della cucina nobiliare. La classe media si distingueva nella scelta degli ingredienti, basandosi sia sul concetto di risparmio sia sulla possibilità di utilizzare prodotti difficilmente accessibili ai ceti popolari.

Influenza contadina

La cucina borghese piemontese, pur presentando ingredienti e tecniche di conservazione simili a quelli contadini, si caratterizzava per l’utilizzo di prodotti provenienti dall’orto e dai pollai. La scelta di alimenti del territorio e stagionali era una pratica comune tra la classe media. Questo permetteva di utilizzare ingredienti freschi e di qualità, contribuendo a creare piatti saporiti e genuini.

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Ingredienti pregiati

Nonostante l’influenza contadina, la cucina borghese piemontese presentava anche ingredienti che denotavano maggiore ricchezza. Le numerose ricette a base di carne erano considerate un bene di lusso per i ceti poveri. Inoltre, nonostante la regione non fosse vicina al mare, veniva utilizzato anche il pesce in alcuni piatti. Questa scelta evidenziava la possibilità economica della classe media di acquistare ingredienti più costosi e raffinati.

Dolci: un lusso

Un’altra caratteristica della cucina borghese in Piemonte era la presenza di diverse ricette di dolci. Gli alimenti dolci erano da sempre considerati non essenziali per la sopravvivenza, quindi la loro presenza nei piatti della classe media indicava una maggiore disponibilità economica e la volontà di concedersi qualche lusso culinario.

I libri della cucina borghese

Durante l’ascesa della borghesia, due cuochi della Real Casa Savoia si cimentarono nella stesura di ricettari indirizzati al nuovo ceto. Libri, considerati testi di base della cucina della borghesia piemontese, sono “La Vera Cucina Casalinga – Sana, economica e delicata” (1851) di Francesco Chapusot e “Cucina Borghese semplice ed economica” (1864) di Giovanni Vialardi.

La varietà della cucina borghese in Piemonte

La cucina della classe media piemontese può essere definita come la più variegata. Numerosi piatti, diventati simbolo della cucina regionale, provengono proprio da questa categoria sociale. Insomma, rappresenta una fusione di sapori e tradizioni, incarnando la storia e la cultura culinaria della regione.

Articolo aggiornato il 06/12/2023

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende