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La caduta della discoteca Ultimo Impero in provincia di Torino

Da Alessandro Maldera

Settembre 08, 2014

La caduta della discoteca Ultimo Impero in provincia di Torino

Correva il dì 22 settembre 1992 quando aprivano le porte dell’Ultimo Impero.

Ancora oggi può essere considerata una delle più grandi discoteche di sempre

Situata ad Airasca sulla statale del Sestriere, tra Torino e Pinerolo, ha vissuto diverse stagioni più o meno favorite dalla sorte.  Un pezzo di storia della provincia risiede tra quelle sonore mura che, soprattutto negli anni ’90, erano in grado di catalizzare fiumane di giovani.

Gli ingressi del sabato sera arrivavano a sfiorare anche quota 10.000.

La caduta della discoteca Ultimo Impero in provincia di Torino

Il crollo…

Soprannominata anche Disco Tempio per via della maestosità delle sue sale, iniziò a traballare già nel 1996, quando una prima battuta d’arresto forzata sferrò un duro colpo. Durante un blitz della Guardia di Finanza vengono sequestrate centinaia di pasticche di ecstasy, hashish, francobolli all’Lsd e cocaina.

Negli anni a seguire si tenta di riportare ai grandi fasti la discoteca, cambiando più volte il nome (passando per Privilege, poi per Templares e infine per Royal Fashion Club), ma non è stato mai più replicato il grande successo dell’intramontabile Ultimo Impero.

La caduta della discoteca Ultimo Impero in provincia di Torino
La caduta della discoteca Ultimo Impero in provincia di Torino

Grandi nomi

Tra queste mura sono stati consacrati dj epici del calibro di Mauro Picotto, Francesco Zappalà, Ricky le Roy, Gigi D’Agostino, Maurizio Benedetta (solo per citarne alcuni). Le generazioni di clubbers piemontesi e non che l’hanno frequentata non possono non ricordare le lunghe code per entrare, l’immensità del locale, l’animazione spietata, i vocalist che hanno fatto la storia del locale (Gradiska, Franchino, Zicky il Giullare, Joe Tequila), la musica techno e progressive che veniva suonata in consolle.

La caduta della discoteca Ultimo Impero in provincia di Torino

Oggi cosa ne resta?

I segni dell’inesorabile trascorrere del tempo e dell’incuria, i muri scrostati, le decine di statue sparse qua e là, le piste da ballo angosciosamente vuote ma soprattutto un immobile confiscato e messo all’asta dal Tribunale di Torino.

E quello che viene spontaneo chiedersi e se mai qualcuno sarà veramente interessato all’acquisto. Ai posteri l’ardua sentenza.

In collaborazione col sito abbandonografando dove potete continuare la visita all’Ultimo Impero.
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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende