Pecetto: ritrovato il primo simbolo, atteso da 400 anni

Sulla strada in salita che porta in cima alla collina torinese, il benvenuto lo dà un cartello che recita orgogliosamente “paese delle ciliegie”, ma il simbolo di Pecetto non è l’albero da frutto che ci si aspetterebbe dopo questa entrata trionfale nella terra di duroni, amarene e marasche.
Sul gonfalone della città di Pecetto, infatti, cucito a mano nel 1614, campeggia un pino verde in campo argento, da cui deriverebbe l’antico nome di Picetum, borgo staccatosi da Chieri a metà degli anni 1000. Il più antico stendardo raffigurante lo stemma della nuova Comunità di Pecetto risale, come dicevamo, al 1614, all’epoca in cui il duca Carlo Emanuele I di Savoia amministrava ancora l’area, ma già pensava a disfarsene per racimolare qualche denaro (nel 1619 il feudo venne venduto a Cristoforo di Cavoretto, prima di passare per altre infinite casate nobili).

Quel pezzo di stoffa all’apparenza di poco conto, ma storicamente pregno di significato, era stato dimenticato sin dal 1975 nei meandri della storia in un magazzino della Società Cooperativa Bocciofila Tavolazzo, luogo quantomai distante dal fulgore del suo passato. Come uno straccio vecchio, nessuno se ne curò per molti anni, fino a quando, nel 2002, il Comune scoprì che qualcuno l’aveva rubato.

Del gonfalone si persero le tracce fino a ieri quando Carabinieri e Polizia municipale di Pecetto, dopo lunghe indagini, lo hanno ritrovato in Liguria. Lo stendardo si trovava a Sarzana, nei locali della casa d’aste Czerny’s, ente internazionale di primo piano nella vendita di manufatti storici e artistici.
Tra una scimitarra del XVI° secolo e una pistola da pirata, gli agenti hanno ritrovato lo stendardo con il pino verde e questa mattina lo riconsegneranno, dopo 400 anni esatti dalla sua creazione, all’amministrazione comunale di Pecetto nel corso di una cerimonia attesa da tutti i cittadini.
La Redazione di Mole24