Treni: anche in Francia sbagliano, mica solo a Torino

Della serie: tutto il mondo è paese, mal comune mezzo gaudio, eccetera eccetera eccetera.
Qualche mese fa (ve ne avevamo dato notizia anche noi), proprio a Torino si verificò una gaffe clamorosa: in stazione Dora un dislivello di 14 metri fra due livelli di strada ferrata (il passante ferroviario e la Torino Ceres, per la precisione) ha creato non pochi problemi, e richiesto un nuovo e costoso bando di gara per ovviare al problema.
< Ma dove andremo a finire, ma che tempi, certe cose accadono solo da noi. > .
Erano questi i commenti che andavano per la maggiore.
Invece no.
In Francia arrivano duemila, nuovi, splendidi convogli. Ipermoderni, iperveloci, ma con un problema. Non ci stanno sulle rotaie.
E la colpa non è di chi li ha costruiti, ma della RFF, la Trenitalia d’oltralpe, che ha comunicato le misure delle rotaie più nuove, quando invece una gran parte di strada ferrata è di oltre cinquant’anni fa, ed è, udite udite, venti centimetri più stretta.
Il risultato, oltre alla pessima figura, è economicamente pesante: 50 milioni di euro per adattare 1.300 piattaforme sul totale di 8.700 dell’intera rete francese. Mentre il Governo sbotta, la risposta di Jacques Rapoport, patron di RFF, è meravigliosamente stuchevole: «quando si compra una macchina ci possono essere dei lavori da fare per farla entrare là dove bisogna parcheggiarla».
Intanto, per risolvere il problema bisognerà lavorare fino al 2016.
E noi che ci lamentiamo della nostra Stazione Dora.
A.Bes.