Sindaco, però, i gestacci no!

Un momento di debolezza. Una mano, a quanto pare un dito medio. Vero?
Lui dice di no, e la liquida con una battuta, ma oggi un video del consigliere 5 stelle Bertola mette “nero su bianco” l’accaduto.
I fatti: ieri il Sindaco Fassino ha presenziato alla celebrazione della tragedia di Superga, e conoscendo la sua fede bianconera l’accoglienza non è stata delle migliori, come Fassino stesso ha spiegato raccontando l’accaduto: «Ma figuriamoci. Ho fatto una battuta rivolto a chi urlava dicendomi gobbo di m…. Ho detto: “Sarò anche gobbo, ma il gobbo è quel sindaco che ricostruisce lo stadio Filadelfia”».
Quel “Ma figuriamoci” era una reazione a caldo all’accusa di avere “salutato” la parte più calda della tifoseria presente con un bel “vaffa” mimato con i gesti.
Un vaffa cui la gente presente al FIladelfia (è lì che Fassino stava facendo le veci del Comune) ha risposto in modo inequivocabile: nel video si sente una signora che dice di non essere lì per farsi mandare a quel paese dal primo cittadino.
Oggi, a freddo, le parole di Fassino affidate a un comunicato: “Un ristretto gruppo di ultras ha invece ritenuto di aggredirmi e insultare me e la mia famiglia preventivamente, persino con lancio di pietre, cosa che ha provocato una mia istintiva e umana reazione, di cui naturalmente mi rammarico” – si legge.
“So bene peraltro che quelle violente intemperanze non corrispondono ai sentimenti dei tantissimi tifosi che manifestano la loro fede granata con passione e generosità e verso i quali ho sempre avuto e ho il massimo rispetto.
E qualunque mia reazione all’accerchiamento non era certamente rivolta a nessuno di questi veri tifosi.
Per rispetto a loro e alla loro storia, al valore della giornata del 4 maggio ero lì e vi sono rimasto nonostante la violenta intimidazione”.
E poi ancora: “Questi episodi non devono farci dimenticare che la giornata di ieri era dedicata alla commemorazione del Grande Torino e all’avvio, finalmente della ricostruzione del Filadelfia, di cui questa Amministrazione e il Torino FC, dopo tanti anni, sono primi protagonisti.
Sono questi i valori che contano, mentre non sono in alcun modo tollerabili comportamenti intimidatori e aggressivi, terreni di coltura di violenze che – come si è visto a Roma – portano a tragedie”.
Tutto bene, a leggere questa nota. Una stigmatizzazione del tifo violento ci sta, eccome. E se, sottolineamo se, i comportamenti degli ultras fossero stati quelli, anche la reazione umana è, se non giustificabile, comprensibile.
Ma di fatto resta un gestaccio verso una parte della cittadinanza.
E soprattutto la figura non proprio fantastica nell’aver negato, a caldo, il suddetto gestaccio.
A.Bes.