24 marzo 1750: la prima legge anti-inquinamento

E’ stato il sovrano torinese Carlo Emanuele III a firmare la prima legge a favore della tutela dell’ambiente emanata in Italia di cui si abbia traccia .
271 anni addietro, infatti, “Carlin il Laborioso” come era solito essere chiamato dai propri sudditi – re di Sardegna, duca di Savoia, Principe di Piemonte e conte d’Aosta – sotto le sempre crescenti pressioni dei residenti della zona di Planaval in Valle D’aosta, legiferò che “in quel territorio per 4 anni fosse vietato il procedimento di fusione del ferro e del rame – nei mesi di maggio giugno, luglio, agosto – effettuato da una fabbrica di Pian Resca, nella Valgrisanche”
Un provvedimento che venne rinnovato consecutivamente per 40 anni, fino al 1790 quando finalmente si trovo una soluzione per ridurre i fumi e le polveri che uscivano dai fumaioli della fabbrica che lavorava i minerali estratti dalle vicine miniere di Orfeillure.

All’origine del divieto di svolgere l’attività nei mesi caldi dell’anno vi erano i fumi e la fuiggine che una volta uscite dalla ciminiera della fabbrica andavano, poi, a depositarsi sui vicini prati, rendendo così i pascoli grigi e inappettibili per gli animali della zona .
Rendendo così di fatto impossibile lo svolgimento dell’attività agricola e di pastorizia della zona.
Così, almeno nei mesi caldi dell’anno, in cui i territori erano liberi dalla neve, i contadini e gli allevatori della Valle riuscirono ad ottenere dal Conte di Aosta che i propri bovini e pecore potessero cibarsi liberamente dei prodotti della terra, e quindi di continuare a svolgere le attività

Nel documento del 1750, atto a tutelare l’ambiente, non c’è però nessun riferimento a norme a dedite a prevenire e tutelare la salute dei residente della Valle d’Aosta.
L’atto, decisamente unico nel proprio genere per quel periodo storico, ancora privo dell’arrivo dei frutti della prossima rivoluzione industriale , infatti si limita a ridurre l’attività, ed i conseguenti ma non parla delle condizioni de
Un periodo in cui la vita dell’uomo valeva di meno di quella di un animale da latte.
La Redazione di Mole 24