Stay tuned: l’Art speed date sbarca a Torino.

Speed date: due parole che insieme creano aspettative in qualcuno e un sorriso sarcastico in altri.
C’è chi in appuntamenti del genere – nati a Los Angeles ormai più di 10 anni fa- ripone speranze e attese per l’incontro dell’anima gemella, chi li vede come un’ennesima americanata senza alcun tipo di riuscita.
In un mondo di corsa e in affanno cosa c’è di meglio che la velocità anche negli incontri interpersonali?
Ironia a parte, questo metodo di conoscenza veloce crea aspettative e sicuramente una certa voglia di andare poi oltre la prima conoscenza, quei dieci minuti che stimolano la curiosità, quei brevi e intensi attimi in cui si incontra una persona interessante della quale si vuole scoprire di più.
Appuntamenti che sicuramente rendono più intense le sensazioni rispetto alla razionalità e che danno più importanza all’emotività del “sentire” che alla razionalità del “vedere”.
E tutto questo cosa c’entra con l’arte?
Ebbene il passo è breve. A Palazzo Madama di Torino – luogo d’arte e conservazione che si distingue sempre per iniziative nuove e lungimiranti, nonché curiose e sicuramente vicine al grande pubblico – in occasione dell’esposizione del quadro di Raffaello proveniente dall’Ermitage di San Pietroburgo (Raffaello in da house: un capolavoro in regalo a Torino) ha proposto l’Art speed date, esperienza andata esaurita in pochissimo tempo.
I fortunati che sono riusciti a prenotare il proprio speed date hanno avuto modo di assistere a una veloce ma intensa descrizione della particolare opera raffaellesca direttamente dalla voce della conservatrice del museo, Enrica Pagella.
Si tratta di una delle tele meno studiate ed è sicuramente un’opera che devia dal percorso artistico del pittore rinascimentale di Urbino.
Forse dieci minuti sono veloci e in molti potrebbero storcere il naso – soprattutto coloro che sono meno propensi alle novità – ma sicuramente un’iniziativa simile ha aspetti positivi sul richiamo del grande pubblico e, certamente, aiuta la visibilità di un’opera. Oltre che creare una curiosità senza precedenti che stimola l’essere umano a conoscere maggiormente una volta uscito dal museo, così come dopo un veloce appuntamento con un bell’uomo o una graziosa signorina.
Dieci minuti che stimolano la concentrazione, un breve incontro adatto soprattutto alle persone digiune di arte e magari non particolarmente avvezze alla visita museale che si dimostra spesso lunga e in cui la concentrazione ha difficoltà a rimanere sempre alta.
Convinti della serietà e dell’importanza della proposta? Disperati per la mancanza di posti disponibili?
Non è il caso di allarmarsi. Cosi come l’anima gemella arriva quando meno ce l’aspettiamo, visto il successo di questa prima fase del progetto, il museo cittadino promuove la stessa tipologia di visita per altre opere, conservate nelle sue sale, cambiandone una al mese.
E stessa cosa succederà anche alla Gam, che da fine gennaio adotterà la medesima tipologia di comunicazione per l’arte moderna e contemporanea di cui è custode.
Insomma, stay tuned e che il colpo di fulmine per l’arte sia con voi.
Giulia Copersito